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Shell

Regia di Scott Graham vedi scheda film

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La recensione su Shell

di alan smithee
8 stelle

TFF 2012 - TORINO 30 - CONCORSO
Alla presentazione ufficiale domenica sera, in mezzo ad una sala gremita sino all'impossibile, Gianni Amelio spiega al pubblico che il film Shell e' rimasto completamente solo nella sua avventura torinese, senza regista ne' produttori appresso. Il regista ha chiamato il giorno prima avvisando in lacrime il direttore del festival che il suo cane sta molto male e lui non si sente di correre il rischio di lasciarlo e probabilmente tornare senza piu' poterlo rivedere in vita. Questa motivazione, insolita e forse per alcuni un po' buffa, scalda il cuore di noi spettatori facili alla commozione, specie se si tratta di cani e gatti; per questo motivo ci prodighiamo in moltissimi in un caloroso applauso di solidarietà. E di fronte a questa disarmante dichiarazione d'amore verso il proprio animale sentiamo di amare gia' questo film ancora prima di vederlo. Per fortuna, poco dopo, l'impressione di trovarsi innanzi ad una pellicola davvero molto riuscita, suffraga un giudizio senz'altro affrettato e fuorviante.
Shell e' il nome della diciassettenne protagonista della vicenda, una ragazza che vive presso il distributore paterno su una stradina arroccata tra il paesaggio seducente e solitario delle Highlans scozzesi. Un territorio di passaggio che vede scorrere qualche turista, qualche commesso viaggiatore, alcuni camionisti, e il regno animale che vive attorno a quelle splendide vallate in cerca di cibo durante la rigida stagione invernale. Qualcuno chiede spesso alla ragazza se il suo nome ha a che fare con la marca di benzina, ma lei risponde che "shell" (conchiglia) sta piu' che altro ad indicare la cosa piu' preziosa che sta in fondo al mare.
Shell non ama quella solitudine a cui la sua situaziojne familiare l'ha relegata (la madre e' scappata abbandonandoli che lei aveva solo quattro anni), ma non si sente neppure di lasciar solo il giovane padre, affetto da crisi epilettiche sempre piu' frequenti e dunque bisognoso di assistenza. La vita scorre sempre nella consueta calma ordinarietà, tra turisti bloccati dopo un incidente con un cervo, l'uomo d'affari innamorato della ragazza che le porta regali sempre piu' compromettenti, il ragazzo che vive nella cittadina piu' vicina che vede in lei la donna del suo futuro e nel distributore il suo mezzo di futuro sostentamento. Ma Shell, attaccata al padre da un affetto che sfocia in qualcosa di piu' o troppo profondo (il padre vive come una colpa vergognosa l'amore che la figlia prova per lui), saprà alla fine trovare la forza di effettuare la sua scelta, dopo che il suo ultimo legame con quel paradiso di solitudine l'avrà abbandonata. Un film toccante, meditativo, ben interpretato senza fronzoli né compiacimento alcuno da due attori belli ed efficacissimi nei loro rispettivi ruoli di padre e figlia, Shell a mio avviso potrebbe ambire alto nell'ambito del concorso principale per il quale è stato selezionato, anche se è ancora troppo presto prodigarsi in pronostici imprudenti.

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