Espandi menu
cerca
Il prefetto di ferro

Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film

Recensioni

L'autore

axe

axe

Iscritto dal 23 marzo 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 29
  • Post -
  • Recensioni 1383
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il prefetto di ferro

di axe
7 stelle

Per contrastare la criminalità organizzata in Sicilia, sul finire degli anni '20 del XX Secolo, fu inviato a Palermo il prefetto Cesare Mori, il quale aveva precedentemente dato prova delle sue doti e rigore sia sull'isola, sia a Bologna, contro gli abusi degli squadristi. Preso atto della debolezza delle istituzioni in Sicilia, corrotte, indifferenti o, nella migliore delle ipotesi, pavide, e delle difficoltà della popolazione nelle aree rurali, soggetta a povertà, sfruttamento, ingnoranza, abbandono, decise di intervenire radicalmente, da un lato spronando chi di dovere ad un maggiore impegno, da un altro combattendo a viso aperto - ponendosi in prima linea - i malviventi. La criminalità era articolata in briganti e mafiosi. Era semplice individuare ed affrontare i primi; cosa complessa combattere i secondi, poichè legati a filo doppio con la politica - non solo quella locale - e l'alta società. Il prefetto Mori fece uso spregiudicato dei pieni poteri assegnatigli; insieme a carabinieri e militari organizzò azioni plateali, tra le quali la più nota fu l'assedio del paese di Gangi, utilizzato come base da diverse bande di briganti, nella (forzata) tolleranza dei cittadini. L'uomo di legge riuscì a fare una buona "pulizia", giungendo ad arrestare parecchi notabili. Dovette, tuttavia, fermarsi, per l'intervento dei maggiorenti del partito fascista. Infatti, dopo essere sfuggito ad un attentato, organizzato dal losco federale Galli, un faccendiere pesantemente coinvolto in oscure trame criminali, fu nominato senatore e sostituito proprio da questi. Il regista Pasquale Squitieri realizza un film incisivo ed asciutto, ispirato a persone ed eventi reali; utilizza alcuni canoni tipici del genere western - una terra senza legge; un uomo che opera da "giustiziere", senza paura e mostrando di non dover rendere conto a nessuno - e dando una rappresentazione abbastanza fedele, per quanto ho potuto leggere in precedenza, della complessa società siciliana. La mafia cresce come uno "stato nello stato", tra l'inerzia delle istituzioni e la decadenza della classe nobiliare; gli esponenti fascisti, nonostante la loro roboante retorica non riuscirono a sconfiggerla, ed anzi tessero insieme ad essa trame occulte. Il protagonista del film è tratteggiato con una certa fedeltà sui connotati del personaggio storico. Interpretato da Giuliano Gemma, il prefetto Mori è un uomo tutto d'un pezzo; dotato di un altissimo senso dello stato, non scende a compromessi con alcuno. Se il lato pubblico è ben approfondito, non altrettanto lo è quello privato. Il prefetto ha una moglie, la quale ben presto, essendo ella aggredita in strada, viene spedita lontanto da Palermo. Intreccia un rapporto con il personaggio interpretato da Claudia Cardinale, Anna, donna del popolo che simboleggia il proletariato siciliano. Indurita dalla sofferenza, non schierata con i malavitosi e neppure con i rappresentanti delle istituzioni, è preoccupata unicamente per la sorte del proprio figlio, ancora non adolescente. La sceneggiatura, del resto, non lascia molto spazio all'introspezione dei personaggi. Il ritmo è sostenuto ed il film ricco di scene d'azione. Le efferatezze dei criminali e la forte reazione degli uomini di legge, sotto la guida di Cesare Mori, sono mostrate con crudo realismo. Buona la ricostruzione degli ambienti, soprattutto quelli rurali, costituiti da case malandate e sovraffollate, arredamenti semplici, povere masserizie. Tra gli attori, oltre ai due già citati, ho apprezzato Lina Sastri, al suo esordio sul grande schermo, nel ruolo di un'agguerrita popolana di Gangi. La colonna sonora, non molto varia ma d'effetto, grazie ad un brano le cui strofe sono cantate in vari momenti del film, porta la firma di Ennio Morricone. Un ottimo film sull'attività in Sicilia del prefetto Mori; l'impegno civile è in primo piano - il registra esprime un ben preciso punto di vista sulle connessioni tra mafia e potere durante il Ventennio Fascista - ma l'aspetto dell'intrattenimento non manca, grazie alle molte sequenze d'azione ed ad una costante tensione.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati