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Il pranzo di Babette

Regia di Gabriel Axel vedi scheda film

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La recensione su Il pranzo di Babette

di Peppe Comune
8 stelle

Babette (Stéphane Audran) è una donna francese che è stata costretta a fuggire dal suo paese a causa delle guerre fratricide che le hanno portato via figlio e marito. Trova ospitalità in un piccolo villaggio danese a casa delle sorelle Martina (Birgitte Federspiel) e Filippa (Bodil Kjer), figlie del vecchio decano della chiesa protestante del posto. Arriva il giorno in cui le due sorelle decidono di festeggiare il centenario della nascita del loro onorato padre e Babette, per ricambiare la loro decennale ospitalità, si offre di cucinare per il banchetto e fa arrivare direttamente dalla Francia quanto gli occorre.

 

 

Dal momento stesso in cui iniziano i preparativi della festa, il film (premiato con l'Oscar come miglio film straniero) cambia decisamente marcia ed umore e da pedante narratore della vita delle ragazze da giovani (rispettivamente interpretate da Wibeke Hastrup e Hanne Stensgaard), del loro rapporto con il padre, delle vicende dei loro corteggiatori e di quelle che hanno portato Babette presso di loro, si fa brioso, allegro e bonariamente sarcastico verso taluni aspetti della vita del villaggio. Ambientato negli ultimi decenni dell'ottocento,"Il pranzo di Babette" (tratto dall'omonimo romanzo di Karen Blixen) è un atto di fede per la cucina, l'apologia del buon desinare, un antitodo contro le impurità terrene e i contrasti culturali. L'arte culinaria di Babette rompe gli argini di quella piccola comunità di danesi, tutta presa dalle liturgie religiose, e la apre all'Europa, ai sapori che vengono da lontano, a risvegliare sensazioni ormai sopite o a farne scoprire altre di cui non se ne conosceva neanche l'esistenza. I commensali, dopo non poca diffidenza iniziale, perchè credevono che fosse arrivato il demonio dalla Francia insieme a quelle casse contenenti cibo, mostrano alla fine di gradire questa divagazione verso i piaceri del corpo anche se poi, come spiega il Generale Lorens (Jarl Kulle) conoscitore delle cose di Francia, con un pranzo del genere non "si è più capaci di fare distinzioni tra l'appetito del corpo e quello dell'anima". Sembra poter fare di tutto Babette in quella cucina con gli ingrediendi a sua disposizione anche a far incontrare due mondi lontanissimi, ad aprire una breccia nella rigida austerità del protestantesimo per farvi insinuare un pò di sano edonismo. Bel film, di un garbo che ti entra dentro e ottimamente capace di restituirci le atmosfere tanto affascinanti del nord Europa, la sobrietà dei costumi, il modo totalizzante della sua gente di darsi alla fede in Dio senza perdere però la loro innata gentilezza di spirito.

 

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