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Appuntamento al buio

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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La recensione su Appuntamento al buio

di Stefano L
7 stelle

Blind Date (1987) - A Review - HaphazardStuff

 

Prima della sua fama internazionale raggiunta grazie a “Die Hard” Bruce Willis era un volto noto della tv nella serie “Moonlighting” (considerevole però una parentesi in “Miami Vice” nell’episodio “No Exit”, dove faceva il trafficante di armi in perfetto stile “Scarface”). Non a caso un autore ormai leggendario del calibro di Blake Edwards ne constatò l’attitudine comica ed effettivamente in “Blind Date”, Willis, nei panni dello yuppie Walter Davis, goffo impiegato in carriera di una società californiana, si barcamena spigliatamente verso una farsa slapstick gustosa. Accettando un “appuntamento al buio” in modo da avere un’accompagnatrice per una cena importante di lavoro, Davis fronteggerà una situazione da incubo che lo inguaia nel resto della nottata: Nadia Gates (una già ammaliante ed estrosa Kim Basinger), questo il nome della fanciulla che viene introdotta all’incontro, non regge l’alcol, e durante una breve esibizione di Walter con la chitarra elettrica ove si concede qualche bicchierino di champagne, perde completamente il senno, inanellando una catena di eventi disastrosi (comincia molestando i partecipanti del suddetto banchetto). Le dissolutezze di entrambi continueranno ritraendo spaccati di “elegante licenziosità” orchestrate garbatamente da Edwards (la precisione millimetrica nel seguirne i movimenti e le pantomime è il suo prezioso stampo personale), consentendo ai due di “sopravvivere” agli affronti introspettivi vissuti quotidianamente, e trasformando l’iniziale pragmatismo delle maschere in gioco in un fortuito, scatenato stato dionisiaco. Si ride parecchio, specialmente nelle scene esagitate che coinvolgono l’ex fidanzato folle di Nadia, David (John Larroquette in piena forma), avvocato di ricca famiglia dal temperamento ribaldo, totalmente fuori controllo, ma anche incurabile mammone detestato dal padre giudice (l’ottimo William Daniels). Tra i caratteristi c'è da segnalare Graham Stark, l’irritabile (e ameno) maggiordomo Jordan. Il finale stucchevole inevitabile col matrimonio fracassone annesso appiattisce un prodotto che, pur rimanendo una commedia più che apprezzabile, non raggiunge i livelli di eccellenza del regista.

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