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Un posto al sole

Regia di George Stevens vedi scheda film

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La recensione su Un posto al sole

di Furetto60
9 stelle

Capolavoro senza età

George Eastman,il grande Montgomery Clift,è un giovane provinciale,squattrinato, di modeste condizioni, ma  molto ambizioso, si trasferisce in città, dove uno zio, ricco industriale, gli ha promesso un posto nella sua fabbrica.Cosi  comincia la sua ascesa nel mondo del lavoro, partendo da una mansione umile,fa la sua gavetta,ma siccome è laborioso e capace, i suoi parenti, apprezzando la sua buona volontà, gli consentono di far carriera, all'interno dell'amministrazione, affidandogli compiti di sempre maggiore responsabilità.Nel frattempo il ragazzo dalle belle speranze,instaura con  un'operaia della stessa fabbrica,Alice alias Shelley Winters, una relazione clandestina, date le ferree regole della ditta, che proibiscono tassativamente legami sentimentali tra colleghi.Tuttavia quando ad una festa,presso la casa degli illustri parenti, conosce Angela una giovanissima e già scintillante Elizabeth Taylor,ragazza di ottima famiglia, ricca ed viziata,in preda alla febbre dell’arrivismo e alla frenesia  di rovesciare la sua condizione sociale,la seduce e peraltro se ne innamora, ricambiato.Cosi intraprende questa nuova relazione,parallelamente a quella con  Alice,intanto rimasta incinta,che lo incalza pretendendo  il matrimonio riparatore . Da qui inizia la parabola discendente di George, che perde letteralmente la testa. Prima cerca in tutti i modi di farla abortire, e poi non riuscendovi,per non rinunziare all’amore di Angela,matura l'insano gesto, sapendo che Alice non sa nuotare la porta in gita in barca,seguendo il suo piano assassino ,poi avrebbe anche un ripensamento, ma ormai è troppo tardi,la barca si rovescia, Angela annega e George riesce  a salvarsi,fingendo che niente sia accaduto ,ma molto ingenuamente semina indizi che inevitabilmente  conducono la polizia a lui, accusato di omicidio verrà condannato e giustiziato sulla sedia elettrica,malgrado la sua accorata confessione.

Il film è tratto dal bellissimo romanzo "Una tragedia americana" di Theodore Dreiser,Il regista Stevens ne ricavò un giallo-giudiziario dal colore  malinconico e romantico,girando  uno dei capolavori più acclamati di tutti i tempi, nel 1951.

Ciò che colpisce di più,in questa  semplice, ma intensa storia, a parte la grandezza di interpretazioni memorabili, è la psicologia del personaggio George,è il classico bravo ragazzo,quello di cui ogni genitore sarebbe fiero,di umili origini cerca attraverso la laboriosità e la buona volontà di farsi strada.Ambizioso si, ma certamente non appare come uomo amorale e  privo di scrupoli. Ciò che lo spinge a cambiare il suo atteggiamento,non è solo  la fulgida bellezza della Taylor,qui nel fiore dei suoi 19 anni,ma la "chance" di cambiare drasticamente la qualità e il tenore della propria vita,dopo aver patito la fame ed esser vissuto con la madre in una missione religiosa,austera e priva di qualsiasi piacere,viene abbacinato  dalle feste mondane, le passeggiate a cavallo,lo sci nautico.Tutta quella amena frivolezza, che prima leggeva solo sulle riviste di cronaca mondana,può finalmente entrare nella sua vita,ma c'è l'ostacolo di Alice.

Cosi perde  di vista i suoi valori morali e cristiani e si trasforma in "un assassino" per caso.Vittima e carnefice di circostanze, che non riesce più a controllare.

La pellicola si aggiudicò sei premi tutti meritatissimi.

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