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Mad Max: Fury Road

Regia di George Miller vedi scheda film

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La recensione su Mad Max: Fury Road

di George Smiley
9 stelle

locandina

Mad Max: Fury Road (2015): locandina

Rombante, sgargiante, scalpitante, assolutamente travolgente e decisamente inebriante: Mad Max è tornato! E che ritorno, da vero antieroe sbarazzino e sfrontato al punto giusto, grazie anche al lavoro in cabina di regia fatto da un grandissimo esperto in materia come George Miller, il quale porta l'action-movie al livello di opera d'arte, in uno dei migliori esponenti di tale genere di tutti i tempi.

Mad Max: Fury Road è cinema d'azione e d'avventura come non se ne vedeva da troppo tempo, memore del fascino che tale genere aveva negli anni '80, ma con i mezzi tecnici del presente e il giusto bilanciamento tra effetti speciali artigianali e digitali. Il budget di 100.000.000 di dollari si sente (e si vede) tutto, con Miller che non si fa prendere la testa e tiene il timone ben saldo, riuscendo a creare sequenze talmente spettacolari e rutilanti da ridefinire i canoni di questo tipo di cinema. Un altro aspetto che colpisce è la ricercatezza dei dettagli scenografici, la fotografia che esalta gli splendidi bagliori e la calma notturna del deserto, i costumi e il trucco mai banali e, come già sottolineato da amandagriss, il valore estetico dell'accessorio, con le automobili e i macchinari usati, di stampo puramente post-apocalittico, che sono un'autentica gioia per gli occhi. L'ambientazione è come al solito parte fondamentale del lungometraggio, una sconfinata landa desertica australiana arsa da un Sole cocente e onnipresente, in cui conta solo essere abbastanza furbi per accorgersi del pericolo e abbastanza veloci per sfuggirvi. In questo limbo si aggira Max Rockatansky (Tom Hardy), ex poliziotto tormentato dai sensi di colpa e da orrende visioni per non essere riuscito a proteggere la propria famiglia dalle bande di predoni che si sono diffuse nel mondo dopo l'olocausto nucleare (mostratoci in poche sequenze iniziali che suggeriscono allo spettatore la portata di tale cataclisma, con la voce narrante di Max che ci introduce "in medias res"). Proprio da una di queste bande egli viene catturato e portato nella loro roccaforte, il distopico regno di Immortan Joe (Hugh Keays-Byrne), mostruoso sovrano che ha il controllo dell'acqua e pertanto del potere, il quale fa sperare i suoi uomini (i Figli di Guerra) in un fantomatico Valhalla, al fine di poterli usare per i suoi scopi e per meglio controllarli. Qui Max viene utilizzato come "sacca di sangue" per uno di essi, Nux (Nicholas Hoult, nella parte di un giovane figlio di guerra che, col prosieguo del film, riuscirà a riscattarsi dalla sua condizione di servilismo), e viene coinvolto nell'inseguimento dell'imperatrice Furiosa (Charlize Theron), la quale ha fatto fuggire le Cinque Mogli di Immortan Joe, cinque splendide ragazze che hanno il compito di assicurargli una progenie sana, dal momento che quella attuale è quasi interamente malata. Furiosa è infatti decisa ad assicurare loro la libertà e a raggiungere il cosiddetto Luogo Verde, nel quale è nata e nel quale spera di poter ricominciare una nuova vita. Liberatosi dal suo giogo, Max, con l'aiuto inatteso di Nux, si alleerà con Furiosa e le cinque mogli al fine di sfuggire alla caccia spietata del sanguinario sovrano...

Charlize Theron, Tom Hardy

Mad Max: Fury Road (2015): Charlize Theron, Tom Hardy

Action-Movie potente, veloce, ritmato, questo reebot ha il merito di riuscire a introdurre bene e in poco tempo i personaggi, per poi farci scoprire differenti aspetti delle loro personalità nel prosieguo delle vicende. Max è una figura completamente avvolta dal mistero, e l'interpretazione di Tom Hardy, seppure ai più potrà sembrare sotto tono, è invece riuscitissima, in quanto il suo è un personaggio che si caratterizza più per come si muove e per quello che fa rispetto a quello che dice. La vera dominatrice del film è però la divina Charlize: Furiosa è un personaggio forte, determinato, inarrestabile nei suoi propositi e alla ricerca di redenzione e riscatto in un mondo che non ne ha per nessuno. Nicholas Hoult è stato bravo nella caratterizzazione di Nux, e la sua è un'evoluzione ben riuscita. Hugh Keays-Byrne, infine, incute timore quanto basta e ha una buona presenza scenica.

La vera forza del film è però l'ondata di sana follia che lo investe, con innumerevoli trovate sceniche veramente geniali (il chitarrista che suona la carica agli uomini di Immortan Joe su di un camion con tanto di casse è una visione delirante quanto basta per far innamorare chiunque, per non parlare di alcune sequenze veramente grottesche) e il suo intento dichiarato di divertire lo spettatore e travolgerlo con immagini potentissime e avvolgenti, grazie anche a una narrazione solida e lineare (anche semplice se vogliamo) che però serve da trampolino di lancio per esibire  il delirio steampunk di George Miller, accompagnato da una colonna sonora che ne esalta la vivacità.

E in mezzo a tutto questo c'è spazio anche per inserire alcuni spunti per lo spettatore più impegnato, appena accenati ma quanto basta per risultare evidenti: il chiaro messaggio ecologista (tutt'altro che stucchevole), l'utopia negativa di una società in cui gli uomini sono al pari di bestie affamate e in cui la religione è sempre strumento di potere e, ancora una volta, l'importanza della donna per una rinascita collettiva (e non solo fisica) dell'umanità, la quale ha ormai smarrito le tracce del proprio passato.

Se non l'avete ancora visto, correte in sala, perché è un'esperienza assolutamente da vivere. Per il resto, sembra che il sequel sia già in cantiere, perciò alla prossima e speriamo che Miller mantenga la giusta rotta. Passo e chiudo.

locandina

Mad Max: Fury Road (2015): locandina

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