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Una poltrona per due

Regia di John Landis vedi scheda film

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La recensione su Una poltrona per due

di Donapinto
7 stelle

Commedia cult degli anni 80', in parte debitrice di certe commedie sofisticate hollywoodiane del passato. UNA POLTRONA PER DUE e' un celeberrimo titolo che solo poco fa sono riuscito a vedere in maniera completa, nonostante il film venga puntualmente trasmesso in TV tutte le vigilie di Natale. La ragione e' che forse non sono mai stato un fan di John Landis e dei suoi intramontabili cult, eccezione fatta per UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA, mirabile esempio di horror, buffoneria e grottesco fusi simultaneamente. Qui Landis si circonda di un cast d'eccezione e ci regala una divertente commedia che e' anche una lucida critica sul capitalismo e a quel neoliberismo selvaggio che prese piede negli States degli anni 80'. Una sceneggiatura che funziona a corrente alternata e che il regista sfrutta con intelligenza, ma anche con notevole furbizia e scaltrezza. Ottima la prima parte che descrive lo scambio di identita' e di stile di vita dei due bravissimi protagonisti. E' la seconda parte, quella del treno, che perde colpi, con i protagonisti che si trasformano in personaggi piuttosto macchiettistici e un finale inevitabilmente scontato e banale come nella migliore tradizione hollywoodiana. Ma d'altronde e' un film natalizio e non poteva che andare cosi'. Il pezzo forte sono gli attori, ottimamente diretti da Landis: Eddie Murphy indiscusso mattatore in un ruolo costruito su misura per lui, Dan Aykroyd borioso e cinico manager che conoscera' valori come l'amicizia, l'amore e l'umilta', Dhenolm Elliot maggiordomo raffinato e leale, i bravissimi veterani Don Ameche e Ralph Bellamy, due miliardari talmente antipatici, ingordi e razzisti da risultare spassosissimi. Stereotipato invece il personaggio della brava Jamie Lee Curtis, che sembra quasi esser messa lì solo per mostrare le sue curve mozzafiato.

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