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La bicicletta verde

Regia di Haifaa Al-Mansour vedi scheda film

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La recensione su La bicicletta verde

di vjarkiv
10 stelle

Film imperdibile, non solo perché è l'unico film girato interamente a Riyadh in Arabia Saudita (paese in cui non esistono sale cinematografiche!) e per giunta da una regista donna Haifaa al-Mansour e questo già giustificherebbe la visione per l'eccezionalità dell'evento, ma soprattutto perché ci mostra uno spaccato di vita quotidiana di un paese in cui le "notizie" ci arrivano in maniera "indiretta". Paese pregno di teocrazia dove l'illuminismo è il diavolo. La regista, e in questo sta la sua bravura, è riuscita in maniera non drammatica (e la segregazione femminile nel suo paese invece lo è!) e a volte divertente, a farci capire le contraddizioni tra pubblico e privato: in questo la figura della preside della scuola femminile ne è un esempio, integerrima e inflessibile con le sue alunne, quanto disponibile a ricevere un "ladro notturno". "Vizzi privati e pubbliche virtù" all'araba potremmo dire, come il vestire e truccarsi all'occidentale sotto un pesante velo nero. La storia dell' adolescente Wadjda (una bravissima Waad Mohammed) è una metafora della voglia di riscatto del mondo femminile arabo. La bicicletta considerata dai teocrati strumento del diavolo se usata dalle donne perché causa la perdita della verginità, è "l' oggetto del desiderio" della ribellione adolescenziale. Certo la regista può considerarsi una privilegiata: nata in una famiglia di intellettuali con il pallino del cinema (visionato ovviamente in privato), studi all'estero; ma proprio per questo rimane una scelta coraggiosa l'aver voluto girare il suo primo lungometraggio in patria. Un'ultima curiosa contraddizione: il film non è stato girato clandestinamente (impossibile peraltro per l'opprimente presenza della polizia religiosa), ma ha avuto l'accondiscendenza della casa reale saudita nella figura del principe Alwaleed bin Talal titolare della società di produzione cinematografica Rotana che ha sostenuto il progetto con la produzione tedesca, ma la regista ha dovuto dirigere nascosta all'interno  di un pulmino...

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