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Apocalypse domani

Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film

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La recensione su Apocalypse domani

di Donapinto
3 stelle

Dopo il grande successo di ZOMBI di George Romero, il cinema di genere, specie quello italiano, si e' buttato a capofitto in numerose pellicole riguardanti morti viventi antropofaghi e cannibali vari. Antonio Margheriti si cimenta in un curioso cocktail in cui troviamo il genere bellico riguardante la guerra in Vietnam, genere anch'esso molto in voga in quegli anni grazie alle opere di Cimino e Coppola; il cannibal-movie e l'action-movie. A prima vista APOCALYPSE DOMANI (proprio senza ritegno il titolo che richiama il film di Coppola) sembrerebbe un dramma sui reduci del Vietnam, che si trasforma poi in un horror dalle metafore sociali. A mio modesto parere a Margheriti degli intenti sociali alla Romero e dei reduci di guerra, non gliene frega assolutamente niente, sono solo un mero pretesto, oltretutto anche un po' disonesto, per un brutto horror-splatter come tanti. Non si conoscono le ragioni che hanno trasformato in cannibali questi reduci. Ma sarebbe anche il meno. Gli stessi zombi Romeriani resuscitavano senza una vera e propria ragione. Qui assistiamo anche a situazioni inverosimili, come il reduce che si barrica armato in un grosso negozio, mentre tre stupidi perditempo assistono al tutto senza essere allontanati dalla polizia. L'ex-capitano Hopper (John Saxon) chiede al tenente di polizia di poter entrare nel negozio per far ragionare il reduce, suo commilitone in Vietnam: "faccia quello che vuole, la pelle e' sua". Nel mentre che il capitano parla con il reduce, la polizia spara i lacrimogeni all'interno del negozio. Il reduce, riportato in manicomio dopo aver brutalmente assassinato due persone, viene messo in condizione di liberarsi e agire in una maniera veramente ingenua e senza credibilità. Il resto e' tutta una fuga di questi quattro cannibali metropolitani che scappano, sbranano e infettano a destra e a manca. Aldilà del ridicolo la famosa scena dell'uomo colpito con un proiettile di grosso calibro allo stomaco, che gli causa una vera e propria voragine, tanto da poterci vedere attraverso. Pellicola che naturalmente rientra tra le preferite di Quentin Tarantino.

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