La recensione su Gli amanti passeggeri

direttamente tra le nuvole, nella fusoliera di un aereo con svariati e seri problemi, pedro trascina chi vuol essere trascinato, nel suo nuovo tourbillon. dopo aver anestetizzato tutta l'economy class, hostesses comprese, ci soffermiano sulla business class, i piloti, le stuardesse e i pochi passeggeri ivi situati. ne escono novanta intensi minuti di appassionati dialoghi caratteristica almodovariana la più apprezzata dal sottoscritto. per non fat dilagare il panico, dopo aver drogato l'economy class, i piloti chiedono a joserra (la prima stuardessa)di cercare di gestire le lamentele scatenate da norma. bruna, una sensitiva specializzata nella morte e in tutti i lazzi e i cazzi che la riguardano, avverte che in questo viaggio qualcosa di grosso avverrà e che cambierà la vita di tutti. accompagnato come sempre dalla solita bella musica di alberto iglesias, che colora di noir la pellicola, entriamo pian pianino nella vita privata di tutti e nei piccoli grandi misteri che la compongono. a tutto c'è rimedio tranne che alla morte e il contrario di morte per tutti è la vita e come si festeggia la vita se non lasciandosi travolgere dai sensi e abbandonandosi a ricercare di prendersi ciò che si vuole?... fajas, la stuardessa  gorda, religiosissima che ad ogni viaggio si porta dietro una valigetta che una volta aperta mostra un altarino con svariate pop star delle religioni mondiali, alla fine è l'unico che non scopa e piccata risponde che è diventata un'apostata probabilmente in favore del meraviglioso pacco di miguel angel silvestre che non fa altro che scopare o farsi succhiare dalla neo sposina perennemente in stato(indotto) di sonnambulismo. se a bordo di una bara con le ali non c'è la certezza matematica di atterrare vivi, su questo volo manca anche la certezza di ridiscendervi uguali a come vi si è saliti, fino a quando l'aereoporto concede l'ok per atterrare e si prepara ad accogliere l'aeroplano con un carrello incastrato che non esce. il frociume al cinema stanca è vero, ma stanca quando è il film ad essere inguardabile per svariati motivi. la sana sporcaccionaggine di pedro, talmente sfacciata da sentirsi(forse... per alcuni) a disagio o perchè no offesi è appagante. è viva come lo erano certe battute dell'almodovar classico e cult a cui questo almodovar, fa riferimento. "senti crystal, a volte penso che tu la sensibilità ce l'abbia solo nella fica" o perchè no il mitico "per tutti i merdosi che hanno tirato fuori nostro signore dal sepolcro" entrambe recitate con tutti i santi crismi dalla mitica kiti manver nel capolavoro melò "che cosa ho fatto io per meritare questo", sono le zie del "asciugati, sgoccioli" detto da fajas a ulloa dopo che questo se n'è uscito dalla cabina di pilotaggio dall'abbeverarsi alla fonte della felicità di benito, il co-pilota clichè del mandrillone sciupa passere, non proprio ancora conscio di ciò che è e che vuole. è una volgarità propria del volgo, di una parte della popolazione non colta che piano piano si è liberata dagli ingombranti abiti dispregiativi, per assurgere ad arte filmica. se poi a leccare un dito sporco di sperma appurandosi che si!, è sperma, è un attore meraviglioso come  carlos aceres, tombola, la ciambella è riuscitissima. l'adorabile tortellone con riportino, che non scopa, lo sguardo sempre un pò alienato è il mio preferito. ma ovviamente javier camara lo segue ex aequo. il resto del cast è strepitoso e sarei pronto per una seconda visione, magari perchè no in originale. e l'inno I'M SO EXCITED rappresenta appieno lo stato in cui mi trovo dopo aver visto il film.