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Un castello in Italia

Regia di Valeria Bruni Tedeschi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un castello in Italia

di zombi
6 stelle

credo seriamente in quello che dico, quando dico che valeria bruni-tedeschi avrebbe le capacità di rinverdire una certa verve malincomica tipica di un'attrice come monica vitti. in una scena splendida, una delle più belle del film.... anzi, la più bella!, louise intraprende una contrattazione con la suora che sta davanti alla porta per potersi sedere sulla famosa sedia per poter rimanere incinta. lo scambio dialettico non è inteso per far ridere, perchè il personaggio di louise e l'attrice che lo interpreta non sono intesi per far apertamente ridere, però il desiderio di louise di provarle davvero tutte per diventare madre a 43 anni, rende il parallelo con la grande attrice romana quasi naturale se non d'obbligo. abbarbicata alla poltrona con la borsa in una mano e le scarpe nell'altra chiede e supplica di poterci rimanere attaccata almeno un minuto, almeno un minuto. tra vero e falso la regista e co-sceneggiatrice ci mette di fronte ad una ronde famigliare dove un  mondo finisce definitivamente e ne comincia un altro. dedicato al fratello morto di aids e con la madre sempre al suo fianco a recitare il ruolo della genitrice, l'attrice si mette nelle mani del pubblico senza pudori. poco importa cosa sia vero e cosa non lo sia. daltronde la famosa sorella ex premiere-dame, non compare nemmeno in finzione. di primaria importanza anche il ruolo affibiato a xavier beauvois nel ruolo dell'amico serge in costante ricerca di soldi da ogni appartenente alla famiglia. alcolizzato e sul lastrico con la sua disperazione cerca qualcosa che la famiglia in panne al momento non riesce e non vuole dargli, oltre al vil denaro. nemmeno al funerale del caro amico risparmierà la sua sgradevole franchezza, mandando a fare in culo il prete fuori dal genere e fors'anche nostro signore, che non è trattato molto bene, trattato anche da louise come un'assicurazione in più nel caso la fecondazione in vitro non vada a buon fine. solo la madre ha un rigurgito affettivo per la figura materna per eccellenza nella nostra religione, dopo averle giurato che lei non avrebbe più pregato, nella seconda splendida scena del film, "giusto per avvertirla" prima di coprirne la statua lignea della cappella del castello. come louise per la sua vita, anche la madre torna dalla madonna per scoprirla e forse ri-scoprirla. una serie di addii renderà la vita di questa famiglia amputata capace di ricominciare, con un salto di gioia giovane bloccato a mezz'aria. direi un sufficiente più che positivo.

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