Regia di Kimberly Peirce vedi scheda film
Il discorso è monotono ma deve essere ribadito ogni volta: anche questo è il classico remake inutile, se vogliamo escludere il fine puramente commerciale delle majors. Sarebbe inutile fare anche il paragone con il capolavoro di De Palma, ma dopotutto come fai a non pensarci. La Pearce non si può affermare che sia una regista incapace, quando pensi ad una pellicola come Boy's dont cry tanto di cappello, però in questo sento un forte odore di marchetta (bisogna pur mangiare).
L'impianto narrativo del film riprende in gran parte la pellicola di De Palma, intere sequenze sono praticamente un omaggio/plagio, ma cambia profondamente lo stile con una componente horror quasi assente e la modernizza come una storia tragica dal forte sentore superoistico. Non mi sento di gettare la croce sulla Moretz, ma é quantomeno criticabile la sua scelta nel ruolo di Carrie. E' una delle giovani attrici sulla cresta dell'onda, quindi francamente mi sembra poco credibile nei panni di una ragazza emarginata e preda dei soprusi di tutti, mettendola fra l'altro nella scomoda posizione di fronte ad un mostro sacro come la Spacek, al contrario in un ruolo che la consacrò definitivamente e perfetto per le sue caratteristiche fisiche di brutto anatroccolo che si trasforma brevemente in un cigno.
In fondo sembra una versione speculare dell'Uomo Ragno: stesso contesto della vicenda, l'obiettivo di essere accettato, ma nel caso di Carrie non ci sono mentori buoni ma una madre invasata e psicolabile che ne accentua la profonda solitudine e smarrimento.
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