Espandi menu
cerca
Pink Floyd. The Wall

Regia di Alan Parker vedi scheda film

Recensioni

L'autore

GIANNISV66

GIANNISV66

Iscritto dal 10 maggio 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 141
  • Post 39
  • Recensioni 224
  • Playlist 38
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Pink Floyd. The Wall

di GIANNISV66
10 stelle

30 novembre 1979: viene pubblicato uno di quegli album che segnano la storia del rock, un'opera che non lasciò indifferente alcuno, suscitando entusiasmi o provocando critiche. The Wall, questo il titolo, Pink Floyd la band sotto il cui marchio viene pubblicato e Roger Waters (bassista e, in quel momento, dittatore pressoché assoluto all'interno della band) il suo ideatore e creatore (degli altri membri solo il chitarrista David Gilmour venne coinvolto nel songwriting, e solo per alcune limitate parti).

Un disco bellissimo, lo dico subito così rendo chiaro da che parte sto: per me The Wall è uno di quei capolavori imprescindibili e indiscutibili e non ho davvero nulla da aggiungere.

Fu quindi con gioia che accolsi nel 1982 l'uscita nelle sale della trasposizione su grande schermo degli incubi che accompagnavano la storia già narrata dai solchi del doppio 33 giri (ah il fascino del vinile!)

Diretto da un maestro della settima arte come Alan Parker su sceneggiatura proprio di Roger Waters, Pink Floyd The Wall non ebbe una genesi facile, e del resto accostare due personalità forti come Parker e Waters non poteva non far nascere qualche contrasto. Da questo punto di vista però le cose si risolsero a favore di Parker che, grazie anche a un parziale allontanamento di Waters dalle riprese, riuscì ad avere l'ultima parola sulla struttura del film (vedi la scelta di non utilizzare immagini dei concerti della band a favore invece di un ampio spazio alle animazioni di Gerald Scarfe di cui si parlerà più sotto)

La storia ricalca abbastanza fedelmente quella del disco: Pink, rockstar in crisi esistenziale, vive ormai in uno stato di alienazione totale con un muro virtuale eretto tra sé stesso e la realtà. In un susseguirsi di immagini oniriche ed evocative viene portato a subire una sorta di processo in cui si trova ad affrontare il suo passato fino alla liberazione finale sancita dall'abbattimento del muro.

E' il dramma dell'incomunicabilità e della conseguente alienazione a farla da padrone in questa vicenda, un dramma che il fondatore dei Pink Floyd Syd Barrett visse in prima persona (ed infatti anche se la vicenda venne ideata da Waters sulla base delle proprie esperienze personali, la figura di Pink non può non richiamare alla mente dello spettatore quella del Crazy Diamond).

Un tema se vogliamo non originalissimo ma qui il valore aggiunto è rappresentato, naturalmente, dall'album che fa da ispirazione l film e da da colonna sonora. In effetti il confronto con il capolavoro dei Pink Floyd rischia a tratti di essere ingombrante per la pellicola, ma va dato atto a Parker di aver realizzato qualcosa che riesce ad essere all'altezza delle aspettative. Merito anche degli splendidi disegni del sopracitato Gerald Scarfe, fumettista britannico di indiscutibile talento, autore dell'artwork già per il disco e per il film responsabile della scenografia nonché delle animazioni che rendono visibili i deliri onirici di Pink.

Menzione d'obbligo per il bravo Bob Geldof, allora semisconosciuto leader di una band britannica di non primissimo piano e ancora lontano dalla fama cui incapperà a metà degli anni 80 per le sue iniziative umanitarie. Al musicista irlandese va dato merito di aver reso un buon lavoro nella interpretazione di Pink.

Un buon film in conclusione, assolutamente imperdibile per chi ama il rock ed i Pink Floyd. Sarebbero quattro stelle ma considerato quale capolavoro c'è alla base (un fuoriclasse fuori da ogni valutazione) il massimo dei voti mi sembra doveroso.

Sulla trama

Daddy's flown across the ocean
Leaving just a memory
A snapshot in the family album
Daddy what else did you leave for me
Daddy what d'ya leave behind for me
All in all it was just a brick in the wall
All in all it was all just bricks in the wall.
(Another Brick In The Wall - part I)

Hello,
Is there anybody in there
Just nod if you can hear me
Is there anyone at home
Come on now,
I hear you're feeling down
I can ease the pain
And get you on your feet again
Relax
I'll need some information first
Just the basic facts
Can you show me where it hurts
.............
(Comfortably Numb)

All alone, or in twos
The ones who really love you
Walk up and down outside the wall
Some hand in hand
Some gather together in bands
The bleeding hearts and the artists
Make their stand
And when they've given you their all
Some stagger and fall
After all its not easy
Banging your heart against some mad buggers
Wall
(Outside The Wall)

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati