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11 settembre 1683

Regia di Renzo Martinelli vedi scheda film

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La recensione su 11 settembre 1683

di lino99
5 stelle

Guardabile, ma il comparto tecnico lo distrugge.

Peccato...Poteva essere un gran film questo "11 settembre 1683", diretto dall'italiano Renzo Martinelli ( di cui è uscito da poco "Ustica" ), che alterna scelte sagge a una componente tecnica assolutamente insufficiente. La pellicola vuole prima di tutto essere, come dimostra la frase all'inizio, una presa di coscienza e una degna narrazione dei fatti avvenuti nella data/titolo, quando l'esercito turco, capeggiato dal risoluto Kara Mustafa, assedia la città di Vienna e dà il via appunto alla "Battaglia di Vienna", che il regista, insieme al co-sceneggiatore Valerio Massimo Manfredi (famosissimo scrittore di romanzi storici) sottolinea da una parte come attacco di interesse musulmano (secondo la loro fede, tutti quelli che non credono in Allah sono infedeli e vanno sconfitti) dall'altra di semplice difesa cattolica/asburgica, che è costretta a proteggere le sue tradizioni attraverso la violenza, che è l'elemento opposto del messaggio pacifista che vuole comunicare il frate Marco D'Aviano, protagonista del film (determinante per gli sviluppi della vicenda), insieme al sultano. Infatti una delle scelte giuste è proprio dedicare un consistente lasso di durata ai fatti pre-battaglia, divisi tra il versante cattolico, in cui vediamo le tante domande che si pone il frate sopracitato sul perché Dio abbia scelto proprio lui per attuare miracoli (tanto che le dicerie fanno credere che abbia anche il dono dell'ubiquità), ma anche la viltà del re d'Austria, Leopoldo I D'Asburgo, che lascia il comando al re Giovanni III di Polonia, che riesce a trovare lo stratagemma per colmare il minor numero di uomini contro l'immensa armata turca, che occupa appunto l'altro versante di narrazione, in cui troviamo un sultano abbastanza risoluto e ancora più convinto nel suo intento grazie anche ad una profezia che afferma che non verrà versato il suo sangue ( ovviamente c'è la fregatura). Ora, la prima parte riesce a raccontare in modo interessante e abbastanza ben fatto nei dialoghi la fase precedente allo scontro, ma grazie soprattutto alla buona interpretazione di F.Murray Abraham, presente in vesti ecclesiastiche anche ne "Il nome della rosa" e di scrittore in "Grand Budapest Hotel". Purtoppo, dopo delle scenografie improbabili per un film del genere, i veri dolori arrivano verso la seconda parte, quando iniziano le cannonate e le esplosioni, che non hanno niente da invidiare agli effetti speciali dei film della Asylum, e inoltre del sangue fatto al computer che non è per niente realistico; come se non bastasse le scene di battaglia, che dovrebbero essere le più avvincenti e dovrebbero conferire un tono di epicità appaiono piatte e noiose, tanto da disinteressare lo spettatore. Mettendo comunque da parte la noia, il comparto tecnico impedisce di prendere sul serio l'importante avvenimento (poiché se le cose fossero andate diversamente sarebbe cambiato anche lo stato attuale del Cristianesimo), in quanto gli effetti farebbero ridere uno spettatore medio. Un film dunque rovinato dalla piatta seconda parte, che tuttavia rimane attuale per lo scontro tra i due colossi delle religioni monoteiste e la visione comunque non dispiace. Nonostante ciò non mi sento di dargli la sufficienza, poiché mi sento quasi preso in giro notando che vuole raccontare un fatto così determinante per i posteri usando tecniche non di alto livello. Dunque un film storico di serie b che non mi ha convinto, ma che è comunque guardabile, soprattutto per gli amanti della Storia.

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