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Un piede in Paradiso

Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film

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La recensione su Un piede in Paradiso

di mm40
2 stelle

Una porcata colossale scritta da Giuseppe Pedersoli (figlio di Bud Spencer, il protagonista) e da Marco Tullio Barboni (figlio di E. B. Clucher, il regista); oltrettutto, tanto per non lasciare a casa a poltrire qualche parente, fra gli interpreti c'è anche Diamante Pedersoli/Spencer, altra figlia dell'ormai non più glorioso compagno di scazzottate di Terence Hill. Certo, anche qui c'è la giusta dose di pugni in faccia e porte sfondate senza rincorsa, ma il Bud ultrasessantenne e senza spalla storica è semplicemente patetico nel tentativo di richiamare i fasti di un passato neppure così lontano, cronologicamente parlando (Miami supercops è di sei anni precedente), ma anni luce da questo presente fatto di banalità accatastate senza un briciolo di fantasia in vista di un lieto fine accomodante, con cast di terza scelta (tranne la comparsata di Jean Sorel, il nome più importante sul cartellone è quello di Carol Alt: tristezza) e budget ridottissimo, che costringe il lavoro a un'impostazione sostanzialmente televisiva. Ritmo sonnolento per circa un'ora, poi si scatena l'azione: ma è troppo tardi, perchè lo spettatore sano di mente ha già spento la tv. Musiche ultrabarzotte a cura di Giancarlo Bigazzi, autore di tutto rispetto e in particolare grande cultore del kitsch in qualità di protagonista dell'avventura degli Squallor. Wikipedia segnala che questa è l'ultima occasione in cui Glauco Onorato, storica voce di Bud Spencer, doppia l'attore: forse è l'unica cosa memorabile di tutto il film. 1,5/10.

Sulla trama

Corpulento tassista viene derubato del biglietto vincente della lotteria: 150 milioni di dollari con cui cambiare vita. Arrivano perfino due emissari, uno dall'inferno e uno dal paradiso, interessati all'enorme potenziale economico della vincita: ma prima di tutto l'energumeno dovrà scazzottare un bel po' per riavere il biglietto fra le mani...

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