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Elysium

Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film

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La recensione su Elysium

di Tato88
6 stelle

Il paradiso è in vista nel nuovo e attesissimo film di Blomkamp. Si staglia alto nel cielo del mattino, opaco come la luna pomeridiana, e riflette abbagliante nella notte, come una stella polare a cinque punte, calamitando inesorabilmente i bramosi sguardi della povera popolazione terrestre.
La nuova fatica dell’autore del sorprendente "District 9" alza il tiro, registrando per certi aspetti delle vittorie e per altri dei fallimenti. Partendo da quest'ultimi, il fattore che più ha risentito delle conseguenze negative del precedente successo cinematografico di Blomkamp, è proprio la regia. Assolutamente grandiosa se considerata nel suo sistema isolato, tradisce comunque una certa standardizzazione rispetto a "District 9" dove l'idea di cinema urlata a gran voce da ogni singolo fotogramma era "Tutto fa cinema!". Dal foundfootage delle webcam e telefonini, agli stralci di interviste e documentari, passando anche per le più tradizionali forme come la camera a spalla e i dolly della migliore Hollywood (concentrati soprattutto nella parte finale). Per "Elysium" Blomkamp ha conservato soltanto un largo utilizzo (ma intelligente) della camera a spalla, che con la sua pesantezza e gravità costituzionali rendono concreti e credibilissimi anche i più trascendenti degli effetti digitali (come già accaduto in "District 9"). Scelta assolutamente lodevole, ma non sufficiente a decretare un miglioramento in quello che avrebbe potuto essere in futuro lo "stile blomkampiano".
Ad intaccare tuttavia questo incredibile realismo visivo (aiutato anche dalla scelta di rendere "vecchie, vissute e da tempo assimilate" le tecnologia fantascientifiche presenti nel film) ci ha purtroppo messo lo zampino una sceneggiatura zoppicante. Primo nell'elenco dei difetti, un Deus Ex Machina troppo miracoloso per garantire la sospensione dell'incredulità: una macchina medica in grado di curare qualsiasi tipo di malattia, ferita o amputazione nel giro di pochi secondi, arrivando addirittura al limite della resurrezione. A rendere il tutto ancora più confuso è il sistema politico sociale contro cui il protagonista si ribella, che non risulta granché sensato al di fuori delle metafore che rappresenta (isolazionismo, intrighi tra corporazioni, assicurazioni mediche… e altri problemi noti della società americana).
Se invece ci si volesse scardinare da tutti questi aspetti tecnici e metaforici, possiamo in definitiva affermare che "Elysium" è un film assai divertente ed emozionante, sebbene non particolarmente coinvolgente. E credo anche che si dovrebbe trovare significativo il tono freddamente analitico con cui è venuta fuori questa recensione…
 
Nota IMAX: “Elysium” non rende particolarmente onore a questo formato, in quanto la conversione in post-produzione non è andata bene e non regala particolari emozioni aggiuntive (se non l'ansia del "4 euro stavolta potevo proprio risparmiarli per un paio di pop corn in più..."). Ma d'altronde incombe ancora fresco e glorioso il paragone con "Pacific Rim"… I brividi al sol pensiero.

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