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L'arbitro

Regia di Paolo Zucca vedi scheda film

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La recensione su L'arbitro

di champagne1
10 stelle

Era da tempo che non venivo così piacevolmente sorpreso! Un film che ha tutto: una storia (anzi almeno 3 storie: l'arbitro Cruciani e le sue ambizioni di carriera; la sfida sempiterna fra due squadre dilettanti alias fra 2 paesini sardi, l'Atletico Pavarese e il Montecrostu; la spinosa storia d'amore fra Miranda e Matzutzi), il ritmo (sempre intenso e coinvolgente, anche quando l'azione è sostituita da volti bruciati dal sole o muti dialoghi fra le montagne sarde), il pathos (che dura fino all'ultimo fotogramma), dialoghi fra il leggero e il filosofico ("che cos'è un pallone? aria circondata da cuoio!") con spunti spesso esilaranti e in più bravi attori e caratteristi.
Cosa gli manca? Non il colore, chè anzi il bianco e nero non toglie ma aggiunge un'atmosfera fuori del tempo: come poi forse vuole essere la Sardegna stessa, tetragona rispetto al tempo che scorre. Forse manca solo il marketing perchè questo film lo vedrei addirittura candidato all'Oscar.

Sulla trama

"Tutto quello che so l'ho imparato dal calcio" (Albert Camus).
E il calcio può essere metafora della vita, in quel suo richiedere metodo e applicazione salvo poi la comparsa del fuoriclasse, del genio impazzito che non rispetta gli schemi e magari ti fa vincere il trofeo. Il calcio è bello perchè sai chi sono i tuoi avversari: quelli con la maglietta diversa dalla tua; salvo poi scoprire che ci possono essere interessi e interferenze che non rispettano i valori della competizione e stravolgono i risultati: un po' come quando si partecipa a un concorso e arriva il raccomandato di turno! E gli arbitri stessi sono una categoria che accetta l'idea di sbagliare, anzi lo sbaglio fa parte del gioco ... L'arbitro è un uomo, con i suoi limiti e le sue paure ed anche con le sue debolezze: come Cruciani, l'enfant prodige destinato a dirigere la Finalissima internazionale, uomo devoto al dio-Regolamento e di apparentemente saldissima fibra morale, ma vulnerabile alle lusinghe... Il suo destino si incrocerà con la partita dell'anno fra due squadre sarde che sull'esito di quell'incontro stabiliranno mesi e mesi di superbia e di sfottò che coinvolge anche le vecchine dei due paesini. Ma ogni arbitro che si rispetti vuole essere protagonista della partita e lasciare il segno.. E mentre in una partita si gioca la possibilità di un inatteso riscatto morale, chissà se alla fine Miranda si concederà a Matzutzi, nonostante la sua prestazione in campo...

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