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Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Regia di Harmony Korine vedi scheda film

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Badu D Shinya Lynch

Badu D Shinya Lynch

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La recensione su Spring Breakers - Una vacanza da sballo

di Badu D Shinya Lynch
10 stelle


Millennium techno-house


Spring Breakers e addio. Giù per il tunnel lisergico, scivolando verso l'infinito e oltre che non porta da nessuna parte, in cui c'è la migliore delle feste. Danzare e morire. Sembra un paradiso costruito con miliardi di lego gommosi. La vita rimbalza e non si sente il peso della morte. Spring Breakers è un rutto giovanile che fa sorridere tutti. Spring Breakers è una bomba atomica che scoppia nel cervello. E' nascere ipercinetici e nervosi, e di perire non se ne parla. E' sentirsi come neonati - nuove e vergini vite - ed utilizzare il cordone ombelicale per far del bungee jumping. Spring Breakers è la chiesa per gli adolescenti, nella quale ogni Amen è preceduto da un urlo liberatorio. E' poligamia generazionale. Il sole è artificiale, qui. Spring Breakers è combustibile esistenziale per dar fuoco all'universo. E' un trash-pop corn velenoso. E' la più breve ed intensa scopata con un preservativo fosforescente e bucato. Spring Breakers è un parto plurigemellare da cui nascono tantissimi alieni vestiti da gangster, con enormi collane hip hop e cappelli dei New York Yankees. Spring Breakers è anestetizzarsi totalmente per poi tuffarsi nel magma. E' un vuoto in espansione, bellissimo e accattivante. Spring Breakers è scegliere di pisciare piuttosto che piangere. E' uno sfavillante rigurgito antropologico, in faccia a mamma, papà e Darwin. E' filosofeggiare sul nulla e sulle tette. E' Cinema che si masturba ammirandosi allo specchio. Spring Breakers è un film da milioni di visualizzazioni su youtube. Spring Breakers è il dilatamento psichedelico della cultura soft-porn. E' un pompino evocativo e liberante. Spring Breakers è la catarsi degli svogliati, degli sballati, dei mancati universitari, di chi teme che la vita possa collassare domani o questo pomeriggio. Spring Breakers è Disneyland come tutti i depressi e uomini divorziati vorrebbero che fosse. E' una spiaggia sulla quale arenarsi per sempre. E' ammirare ubriachi il tramonto insieme ad una puttana, dedicandole canzoni rap d'amore con un alito tremendo di vodka al melone. Spring Breakers è fame verso ciò che non nutre. Spring Breakers è il deperimento dell'anima per far sì che il costume stia bene addosso alle persone. E' l'addio fluorescente alla verginità dello sguardo e del corpo. E' entrare dentro la luce e rimanerci per una settimana o per l'eternità. E' un blowjob fatto ad una pistola carica aspettando che questa eiaculi l'ultima pallottola. La quotidianità è una stupida mocciosa con degli occhiali da vista enormi e l'apparecchio ai denti. Spring Breakers prende a pugni la normalità e poi si guarda le nocche insanguinate, le osserva e riflette pensieroso e dubbioso, e sceglie di continuare a danzare e scopare. Spring Breakers è un oscillante e sulfureo nervo scoperto. E' un'inesorabile e devastante onda anomale sulla quale fare surf. Spring Breakers è un mondo coloratissimo visto con gli occhi di un daltonico eccitato, sotto effetto di viagra. E' ribaltare il cielo, vedere tante persone cadenti, come fossero stelle danzanti, ed esprimere desideri mediocri e superficiali, e poi non ricordarsi più che cosa si ha desiderato. E' un abisso spaziale, enorme, tanto grande da poter ospitare diecimila rave. Spring Breakers è un medicinale prescritto dal diavolo. Spring Breakers fa male, è un taglio, una ferita piena di sangue con la quale brindare al chiaro di luna. E' un ipnotico girotondo al crepuscolo, e il mondo e la terra sono già cascati da un pezzo. E' smarrire la retta vita e poi prendere un pullman che implode di malinconia. E' l'ultima fermata che porta al giorno del giudizio. E' suicidarsi in loop. Spring Breakers è un party sull'olimpo. Spring Breakers è una luce accecante e ammaliante, una trappola entomologica, mascherata da paese dei balocchi. Cash & Cash & Cash. E' una grandiosa fine precoce. Cortocircuito tra vita e morte, tra corpo e spirito, tra sogno e realtà. Spring Breakers è un fluttuare tra fiumi alcolici e nuvole di fumo, così, magicamente, forse perché a nessuno interessa sapere chi cazzo fosse Newton e quella roba che concerne la gravità. Spring Breakers è un'edulcorata armonia catacombale. E' un'intermittente insegna al neon in cui non c'è scritto nulla. E' una spasmodica scissione culturale. Una rumorosa e spensierata veglia funebre per dare addio al vecchio e noioso mondo. E' una molla che scatta e da inizio alla più straordinaria distruzione di sempre. E' la prima notte di sesso tra Eros e Thanatos. E' l'orgasmo multiplo che la morte raggiunge grazie alle mani calde della vita. E' una via d'uscita dalla quale non poter più uscire. Spring Breakers è uno sfogo. Di tutti quelli che desiderano e sognano. Di tutti gli esseri umani frustrati. Spring Breakers è tutto e niente. E' il posto più spirituale che esiste. Bang Bang.

Enter the (modern) void

La guerra della vita, nella vita. Spring Breakers è Gummo che si adatta ai tempi, ai giovani e alla moda. E' un disagio, un problema che ha tanto da dire ma non riesce a farsi sentire perché la musica è troppo forte, arriva dritta alle orecchie e all'anima come se fosse una meteora seducente. E' un film pieno di freaks bellissimi, sensuali e "rotondi" ; è un'opera che nasce dal vuoto e muore nel vuoto - un vuoto lisergico e incolmabile che indossa un passamontagna, così da mascherare ogni tipo di abisso esistenziale e sociale ; è un dipinto moderno che ci viene mostrato senza cornice e senza nessuna spiegazione: i pittori sono i giovani; il soggetto, lo "spunto" per la creazione di questo affresco (non solo) adolescenziale è la società in cui viviamo e moriamo ogni giorno. Harmony Korine è semplicemente il direttore della mostra. Una mostra psichedelica, dolorosa e inesorabile. Un resoconto pop, inevitabile e caldo di tutte le ambizioni e i sogni giovanili odierni. Spring Breakers è una pellicola fluttuante e musicale - Gaspar Noé & Britney Spears.
Dio? Vi state chiedendo dove si è nascosto? Nelle pellicole del regista, Dio, è il grande assente. A farne le veci, in questo film, ci pensa Alien, un eccellente e inarrestabile James Franco, che benedice (e maledice) tutte le persone attraverso la droga, per poi passare al battesimo : l'acqua santa si trasforma in alcol, portando così tutta questa carne verso la devozione più totale, una sorta di adorazione (psico)sessuale , e tutti aderiscono ineluttabilmente al suo credo esasperato. 
Non c'è compassione e non c'è crudeltà in tutto ciò, ma è solo pura manifestazione di una fredda realtà che urla e canta allo stesso tempo. E' una pellicola che diventa già dai primi minuti un'esperienza sensoriale, un bombardamento cinico di immagini e suoni - narrazione liquida. Il tutto amplificato dal sublime contrasto che Selena Gomez e Vanessa Hudges, protagoniste in passato di alcuni film/serie firmati Disney, danno a questo film. Le puerili principesse e i dolci principi stanno crescendo, le favole si capovolgono e (soprav)vissero tutti felici e contenti. La regia è ondeggiante, sospesa, vorticosa e onirica. Il montaggio è strepitoso, stimolante e liquefatto. La fotografia è magnifica, sublime e ammaliante. 
Le fiamme dell'inferno, stavolta, sono di colore rosa, ma bruciano allo stesso modo. L'autodistruzione non è mai stata così divertente e spensierata. Spring Breakers è una delle opere più apocalittiche degli ultimi anni. La raffigurazione del vuoto danzante, del collasso generazionale. Un'apocalisse fosforescente, anestetizzante. Spring Breakers è un film inesorabile, esplosivo. La Fine - l'eliminazione definitiva dell'identità individuale che appartiene al passato, l'esplosione incontrollabile del presente, l'impossibilità di un equilibrio esistenziale futuro. La Fine dello spirito, del corpo, del tempo, di tutto. Stop. Spring Break forever - nient'altro.

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