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Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Regia di Harmony Korine vedi scheda film

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La recensione su Spring Breakers - Una vacanza da sballo

di alan smithee
8 stelle

Avere vent'anni negli anni "Dieci": un incubo secondo Harmony Korine, regista quarantenne di Nashville che con questo suo film ha generato scompiglio e un po' di sconcerto all'ultima Mostra veneziana, dove partecipava in concorso. Una gioventù che non riesce più neppure a prendersi in giro o a consolarsi con un po' di sano sesso fine a se stesso come i ragazzi disinvolti e sessualmente disinibiti di Gregg Araki, altro regista ossessionato dagli eccessi giovanili. Ma mentre Araki gioca con i suoi giovani, tutti belli, vogliosi e molto ironici, consapevoli che il tempo stringe e che dunque bisogna approfittare degli ultimi scampoli di tempo per godere al massimo e fottersene del mondo fuori, prima di diventare come i loro ricchi e stupidi, freddi ed insensibili genitori, per Korine i teenagers di oggi hanno già imboccato appieno la via della distruzione senza scampo.
Per sviare i binari di una vita grigia, dove neanche i prati attorno a casa appaiono verdi ma solo distese gialle di una natura ormai morta, quattro ragazze decidono di rapinare un fast food per raccimolare il denaro necessario per passare il periodo delle vacanze di primavera all'insegna degli eccessi più invitanti e dello sballo più spinto. Finite in prigione proprio a causa degli eccessi di cui sopra, verranno tirate fuori da un balordo spacciatore che tenterà di circuirle riuscendoci per almeno la metà di loro, e spingendole ad aiutarlo nel suo folle piano per divenire il boss incontrastato del quartiere. Girato con un tratto volutamente sgradevole e quasi documentaristico, ricorrendo a riprese sparse senza un preciso ordine cronologico, ma anzi anticipando situazioni e particolari che si chiariranno solo in seguito, spingendo lo spettatore a ricostruire mentalmente la vera cronologia di quel delirio di immagini radunate apparentemente un pò a caso, il film di Korine non fa nulla per ammiccarsi simpatie e ammirazione da parte del pubblico, che sprofonda violentemente nel degrado dei sentimenti e nell'aridità senza scampo di personalità deviate da sogni di eccesso e ricchezza facile. E tra letti inondati di banconote sozze e puzzolenti, armi pesanti, droga in polvere a fiumi, talvolta raccolta in muri di mattonelle accatastate, tra ville sontuose e kitch, Ferrari dai colori accesi, spiagge affollate di bonazze strafatte dai bikini filiformi e seni rifatti su cui scivolano rivoli di birra da lattine svuotate ad altezza di inguini maschili come a simulare osceni pissing di massa, le quattro ragazze vivono il loro spring break di follia ed estasi: ma solo due di esse risulteranno in grado di mostrare la vera natura ed il vero carattere per andare avanti sino in fondo.
Ragazze belle ma in fondo puttane e maschi spacciatori e violenti che si eliminano a vicenda come cani gelosi del proprio territorio: non c'e' davvero altro modo per emergere oggi secondo Korine. Un'America oscura che fa davvero paura e porta quasi a rimpiangere la stolta gioventu' di noi quarantenni di oggi, quella anni Ottanta che già agghiacciava nei romanzi di Brett Easton Ellis: ma almeno quella si godeva gli anni di piena libertà ed eccessi da college prima di tornare nei ranghi di una società manageriale di yuppies tutti lavoro e famiglia; ora invece, complice anche una crisi mondiale senza soluzione, la scelta dell'eccesso e' una via di fuga che non prevede ritorno, nonostante le telefonate delle due irriducibili ragazze alle rispettive madri per comunicare i loro buoni propositi per un futuro in cui nessuna di loro crede più. Grande James Franco nella parte di Alien, inquietante spacciatore dalla dentatura che ricorda "Squalo" nemico di James Bond in un paio di vecchi 007: personaggio più inquietante che cattivo in senso assoluto, maestro di sballo e istruttore fondamentale per due killer in bikini e passamontagna rosa autrici di una strage da antologia che non scorderemo forse piu'.
Fondamentale la presenza delle tre divette televisive (Hudgens-Gomez-Benson+la giovane mogliettina di Korine, Rachel) fino a quel momento note per la loro bellezza sempre a metà strada tra il pruriginoso e il timidamente sexy, qui invece debordanti di una sessualità esibita e strumentale che non concede loro una ripresa che non le veda coperte che di un mini costumino dai colori sgargianti e quasi fosforescenti.

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