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Beautiful Creatures - La sedicesima luna

Regia di Richard Lagravenese vedi scheda film

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La recensione su Beautiful Creatures - La sedicesima luna

di FilmTv Rivista
8 stelle

Ha talento per l’incontro, Richard LaGravenese, ed è una dote da non sottovalutare mai. Gli siamo ancora e sempre grati per quel primo, sgargiante sguardo tra Hilary Swank e Gerard Butler sulla collina irlandese di P.S. I Love You, e per quel secondo, illuminante sguardo sulle note alticce di Galway Girl. Con Beautiful Creatures. La sedicesima Luna realizza un altro piccolo capolavoro dell’incontro. Sovrannaturale nelle premesse, umanissimo nei fatti: radicato nella terra che tutti abbiamo calpestato, intriso delle paure legittime che innescano il cambiamento. Alice Englert è una giovane maga impulsiva e bellissima, percorsa dalla corrente rivoluzionaria dell’adolescenza: come ogni frutto immaturo, la sua essenza pende tra la Luce e la Tenebra, e soltanto il compimento del 16esimo anno potrà rivelarne la pianta. Nel frattempo s’innamora di un ragazzo testardo e piacevole, indisponente e sicuro di sé, appassionato di letteratura “proibita” e di musica buona: buono di natura. Ma il futuro è scritto su un libro ancestrale, e la coppia è una bomba a orologeria destinata alla cenere: lei dovrà impegnare il suo cuore al lato oscuro, oppure morire con lui che non si rassegna a lasciarla andare. Lottano contro un sortilegio, i protagonisti di Beautiful Creatures, ma soprattutto combattono per affermare la propria natura in un mondo apparentemente sconfinato - Luce e Tenebra -, in realtà delimitato dalla segnaletica stradale intagliata nel legno: la cittadina di Gatlin, Sud profondo e umido, avvilente dimora per stupidi e perdenti, impegnata in una rievocazione perenne della Guerra di Secessione eppure inscindibile dalle sue superstizioni. Con possente naturalezza, gli amanti maledetti si muovono tra interni barocchi ed esterni selvaggi, scavalcano muretti con le scarpe da ginnastica e fanno ruotare tavoli con la forza della mente. Guardano Final Destination e leggono Bukowski, sollevano legittimi interrogativi circa il finale di Titanic e il concetto di bellezza letteraria. Epico e intimo, scandito dal rock dei thenewno2, l’adattamento di LaGravenese del bestseller per giovani adulti è un film dal respiro maturo: ruba il cuore di una storia intrigante e ne sincronizza il palpito con la vita oltre la carta.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 9 del 2013

Autore: Chiara Bruno

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