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Bianca come il latte, rossa come il sangue

Regia di Giacomo Campiotti vedi scheda film

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La recensione su Bianca come il latte, rossa come il sangue

di steno79
6 stelle

Adattamento del best-seller di Alessandro D’Avenia, co-sceneggiato dallo scrittore e da Fabio Bonifacci e diretto da Giacomo Campiotti, che ultimamente si è dato molto alla fiction televisiva, compreso il recente successo su Rai uno “Braccialetti rossi”. La trama è abbastanza tradizionale e racconta la vicenda di formazione di Leo, uno studente svogliato di un liceo torinese che si innamora di Beatrice, una ragazza di poco più grande di lui che si scopre malata terminale di leucemia. Bisogna dare atto a Campiotti e agli sceneggiatori di aver gestito la materia narrativa con una certa disinvoltura e vivacità, cercando di dare un’immagine attendibile degli adolescenti di oggi. Tuttavia, come è stato osservato già da più parti, non si riesce ad evitare del tutto lo scoglio di un macchiettismo alquanto trito, soprattutto nelle due figure genitoriali, la regia è competente ma risente del modello televisivo nella fattura, le canzoni dei Modà sottolineano con una certa enfasi alcuni dei passaggi-chiave (mi è piaciuto soprattutto l’inserimento di “Come un pittore” nel finale). Fra gli attori, Filippo Scicchitano quasi rifà lo stesso ruolo di studente coatto di “Scialla”, ma l’ho apprezzato molto di più qui, forse perché più maturo e spontaneo come interprete, forse perché privo dell’ingombrante confronto con Fabrizio Bentivoglio dell’altro film; le due giovani presenze femminili, Gaia Weiss e Aurora Ruffino se la cavano dignitosamente, Luca Argentero probabilmente ha fatto di meglio, Flavio Insinna e Cecilia Dazzi sono sprecati. Per concludere una domanda: questo film riesce a sollevarsi dalla media dei prodotti giovanilisti e scolastici cha da tanto tempo vanno per la maggiore nel nostro cinema? Secondo il sottoscritto, si resta “nella media”.

Voto 6/10

 

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