Regia di Mikael Håfström vedi scheda film
Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, due icone del cinema action anni '80 si ritrovano a combattere insieme nell'ultimo film di Mikael Håfström (suo il buon 1408), ma quello che ne viene fuori non rimarrà certo nella storia.
I fan del genere potranno apprezzare la visione per la sola presenza dei due vecchietti pompati ma se cercate il cinema avete sbagliato strada.
Breslin (Syl. Stallone) lavora come collaudatore di penitenziari di massima sicurezza, facendosi incarcerare e cercando poi di evadere.
La situazione diventa difficile quando viene rinchiuso nella "Tomba" un carcere in stile "2013 – la fortezza", del quale nessuno conosce la posizione e dal quale sembra impossibile evadere; tutti i contatti con il mondo esterno sono cessati e Breslin dovrà contare solo sulle sue forze.
La trama è una stronzatona allucinante ma se fosse stata sviluppata in maniera completamente ironica e sopra le righe, avrebbe potuto funzionare.
Infatti i primi dieci minuti sono incredibilmente buoni! Se fosse stato per me avrei continuato su quella linea, cercando soluzioni alla "Machete".
Purtroppo Håfström, dopo pochi minuti infarcisce il tutto con una buona dose di serietà che fa crollare tutto sotto un macigno di mediocrità di ogni tipo.
Anche questi tipi di lavori su commissione possono funzionare tramite la sola regia; lo stesso anno è uscito "The last stand" del grande "Kim Ji-Woon" a confermarlo.
Peccato, occasione sprecata!
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