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Di nuovo in gioco

Regia di Robert Lorenz vedi scheda film

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lolly75

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Di nuovo in gioco

di lolly75
4 stelle

Ovvero come il mulino bianco addolcisce il rude Clint.
Mi aspettavo poco da questo filmetto ma onestamente mi ha sorpreso!
Qui partono spoiler a manetta...attenzione!!per chi vorrà vedere il film meglio non continuare...patti chiari, amicizia lunga!
Il granitico Clint parte in quarta dialogando ridicolamente con il suo arnese mentre lo fa evacuare; scena per farci capire che è anziano ma autoironico.
Di mestiere fa lo scout per il baseball, ovvero lo scopritore di talenti per un importante squadra professionistica; parte la prima sfiga quando si rende conto di perdere la vista, di conseguenza problematiche decise per il suo lavoro.
Interviene quindi la figlia in carriera, che nonostante l'abbandono del padre dopo la tragica scomparsa materna, molla tutto per aiutarlo a non soccombere alle nuove leve che scalpitano nel settore.
Rileggendomi inizio ad essere già stufo...vedendolo sullo schermo penso al povero Clint che accetta un ruolo così così per alleggerire un pò il peso degli ultimi impegni presi. Penso che è il classico filmetto da pomeriggio della domenica sul divano mentre fuori il freddo colpisce duro.
Poi però il quadro peggiora e retrocede a film da vedere con la morosa in una serata "leggera" dove l'intento è quello di passaggio verso altre e più divertenti intenzioni. Questo più o meno coincide con l'arrivo di Timberlake, collega scout del vecchio dal cuore d'oro e possibile principe azzurro della figlia.
Tralasciamo la liason tra i due giovani per arrivare al climax della narrazione ovvero quando il conflitto tra padre e figlia diventa risolutore e chiarificatore al contempo; ecco qui credo che gli sceneggiatori che finora si erano limitati alle fette biscottate siano passati di gran classe alle macine inzuppate nel cappuccino. Colpo di scene rasserenante che suona come quei famosi 100 gr. in più che regalano le mega confezioni del noto marchio italiota.
Segue finale pirotecnico dove tutti fanno pace su un campo di baseball ovviamente, dove i valori della famiglia, dello sport e dell'amicizia svettano incontrastati verso la stratosfera dei sentimenti più apprezzati dal mulino che ospita in questi ultimi tempi il pedante Banderas.
In conclusione era da tempo che non vedevo svolto in modo così palese un plot banale e stereotipato come questo; spiace che Clint e Goodman facciano parte della combriccola.
Una volta esistevano i film medi che non avevano grandi pretese ma regalavano intrattenimento di qualità, mentre ora tra capolavori misconosciuti e blockbuster trita-incassi è quasi completamente sparito il prodotto di tale fascia lasciando un vuoto a mio avviso incolmabile.
Qualcuno afferma che mancano gli sceneggiatori di un certo livello, io penso che invece la tv abbia livellato la qualità rendendola mediocre e meccanica per raggiungere ogni tipo di spettatore passivo; non a caso i film migliori come la buona tv è di marchio indipendente o a pagamento. Vedasi produzioni Hbo.
Il texano dagli occhi di ghiaccio si ferma un attimo al banco dei pan di stelle; speriamo gli rimangano sullo stomaco e torni a fare le buone ciambelle che sa sfornare.

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