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Permettete signora che ami vostra figlia?

Regia di Gian Luigi Polidoro vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Permettete signora che ami vostra figlia?

di mmciak
6 stelle

"Permettete signora che ami vostra figlia?"
diretto nel 1974 da Gian Luigi Polidoro,
devo dire che non mi è dispiaciuto.

La storia racconta che Gino Pistone è
capocomico,regista e interprete
di una compagnia di provincia,
e sbarca il lunario come può.

Poi però la compagnia si scioglie
per colpa della primattrice e lui, per riunirla,
ha un idea che è un colpo di genio,
che è di portare in scena
la vicenda di Mussolini e della sua
ultima amante,Claretta Petacci.

L'idea funziona e i teatri si riempiono,
però Pistone si immedesima sin troppo nel ruolo del Duce.

Il Film prodotto da Carlo Ponti
si colloca nella nostra amata
"Commedia all'Italiana" ed è
un atto d'amore verso il teatro,
sulla scia di "Basta guardarla" di
Salce con le dovute  differenze,
e dove il protagonista assoluto
è un grandioso Ugo Tognazzi,
che come al solito con
la sua bravura offusca i comprimari,
e il titolo è presa dalla
frase che usò Mussolini per chiedere
alla madre di Claretta il consenso alla relazione.

Appena comincia il tutto si snoda subito verso Pistone,
che mette in scena con una compagnia con pochi soldi
una rappresentazione impegnata e dove il teatro
è mezzo vuoto,ma ormai alla prima attrice non gli
è ne frega molto e lascia la compagnia.

La sceneggiatura scritta dallo stesso regista
con Rafael Azcona e Leo Benvenuti,
la prima parte narra la crisi del teatro
per colpa della Tv che lo sta distruggendo e dove
la gente sembra di fregarsene di queste cose e
Pistone è innamorato della prima attrice,
ma è un farfallone e un dongiovanni
con le donne,nonostante sia sposato
con una di Napoli molto grassa e brutta.

Poi però a lui gli viene l'idea di mettere
in scena la storia di Mussolini e la Petacci
perché "il duce va sempre di moda"
e comincia a documentarsi su di lui
e la mette in scena con enorme successo.

E comincia la seconda parte che Pistone
si immedesima troppo nel personaggio e
si crede di essere il duce addirittura tagliandosi
i capelli a zero,parlando come lui e avendo
colpi di megalomania e a far la corsa alla
virilità.

Però devo dire che la seconda parte funziona meglio
della prima dove c'è qualche caduta di ritmo
e qualche volgarità fuori luogo.

Infatti dopo funziona perché la realtà
si miscela con la fantasia e l'ossessione
di Pistone aumenta a dismisura.

Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove figurano anche:

Bernadette Lafont-Enrico Ameri-Felice Andreasi-: Peppino Lo Taglio
Gigi Ballista-Gianfranco Barra-Ernesto Colli-Rossana Di Lorenzo-
Franco Fabrizi-Luigi Leoni-Germano Longo-
Ettore Mattia-Quinto Parmeggiani-Franca Scagnetti-
Lia Tanzi-Maria Tedeschi e Pietro Tordi.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la bella Fotografia di Mario Vulpiani
e le musiche del maestro Carlo Rustichelli,
molto attivo all'epoca.

In conclusione un Film gradevole,
un atto d'amore verso il teatro
in crisi ma anche una satira
sul fascismo e l'allora
presente del nostro paese
(dove non è cambiato molto),
e che Tognazzi interpreta Pistone
che è uno dei suoi migliori personaggi,
e sceglie di fare un finale amaro e drammatico
su tutti i fronti che ha il sapore di beffa per lui,
e questo il regista lo sa trasmettere bene.

Il mio voto: 6,5.

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