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Arrestatemi

Regia di Jean-Paul Lilienfeld vedi scheda film

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La recensione su Arrestatemi

di passo8mmridotto
8 stelle

Una storia drammatica, dedicata a chi ama le donne e soffre per le violenze inflitte loro dagli "uomini".

Una donna (Sophie Marceau) si autodenuncia dell'uccisione del marito, volato dall'ottavo piano di un anonimo condominio di Parigi.

Dieci anni prima.

Ad ascoltare la confessione, un'altra donna, ufficiale di polizia prossima alla pensione (Miou-Miou), in uno squallido ufficio male illuminato, con blatte che passeggiano all'interno delle plafoniere con le lampade al neon.

Inizia così questa storia, ispirata a un romanzo di Jean Teulé, che si svolge tutta all'interno della suddetta stanza, a parte i flash-back utili per rendere ancora più drammatica la descrizione lucida e particolareggiata che la donna fà delle violenze subite da parte del marito, sin dai primi giorni dopo il matrimonio.

Nonostante la volontà della donna di scontare in galera il suo delitto, la poliziotta fà di tutto per non accogliere la denuncia, cercando di dissuadere l'assassina, soprattutto quando viene fuori che la donna ha un figlio adolescente, che rimmarrebbe solo con tutti i suoi problemi derivati dal fatto che lui ha sempre sospettato dell'operato della madre, avendo assistito alle continue violenze cui era sottoposta dal genitore.

I flash-back relativi sono volutamente molto crudi e realistici, e turbano lo spettatore legandolo ancora più saldamente all'attenta (e obbligatoria) analisi della drammaticità del confronto tra le due donne.

Sophie Marceau tiene la scena per ben 100 minuti, i suoi primi piani sono veramente degni di una grande interprete, supportata egregiamente da una imprevedibile e bravissima Miou-Miou.

Raccontare per filo e per segno tutta la storia, nelle sue mille sfacettature, sarebbe come fare un torto a chi vorrà vedere questo film, che vede una "strana" poliziotta intenta a dissuadere una reo-confessa dallo sporgere una denuncia che le aprirebbe le porte del carcere almeno per vent'anni.

Alla mezzanotte saranno passati dieci anni dieci anni esatti dal giorno dell'assassinio, e il reato andrà in prescrizione.

Dall'altra parte, una donna che gioca tutte le sue carte perchè possa essere incarcerata e giustamente condannata: arriva per questo a puntare una pistola contro la poliziotta,ma...

Mi fermo quì.

 

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