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Promised Land

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Promised Land

di will kane
8 stelle

Doveva essere il film d'esordio da regista per Matt Damon,poi il divo ha preferito affidare la direzione della pellicola a Gus Van Sant,con il quale ha lavorato proficuamente anni fa:alcuni recensori hanno accolto tiepidamente questa pellicola,che ha avuto qualche slittamento nell'uscita americana perchè pone dubbi su certi aspetti della "green economy",e tuttavia è un atto d'accusa come per fortuna il cinema americano sta ricominciando a fare,contro un capitalismo voracissimo,che non si è ancora stufato di sbranare vite,progetti e condizioni di intere popolazioni. Pur avviato ad un finale abbastanza edificante,che è la nota meno accordata dell'intera operazione,"Promised land" è un lungometraggio serio,che è forte di una sceneggiatura ben intagliata,che si cura di presentare le varie sfaccettature dei personaggi principali.E così viene fuori che il mastino della multinazionale Damon è in fondo più simpatico dell'ambientalista "giusto" Krasinsky,che la collega del protagonista,Frances McDormand,alla fine lo sa che stanno raccontando tante bugie alla gente,e che ognuno ha la sua dose di responsabilità nella deriva di questi anni,e di come l'ambiente sia troppo alla mercè di chiunque,e però,pure,che se togli il diritto alla speranza per un futuro per le generazioni a venire,uccidi l'umanità,degna almeno di comprensione quando non di pietà.Girato come una pellicola di denuncia della bella stagione dei '70,"Promised land" fila verso una presa di coscienza non scontata,frenata solo dall'inevitabile assoluzione,almeno narrativa,di chi,senza sospettarlo,è un agente del Caos economico e social-ambientale che.facendo finta di niente,ognuno ha contribuito ad alimentare e vi si è abituato.Buona la prova di Damon,fieramente poco simpatico Krasinsky,amabilmente ruvida Frances McDormand,ma la prova più elegante è quella dell'ottuagenario Hal Holbrook,che tira le somme del cuore del film.

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