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Per qualche dollaro in più

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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La recensione su Per qualche dollaro in più

di AlbertoBellini
10 stelle

 

Nuovo Messico. El Indio, lo psicopatico e estremamente intelligente capo di una feroce banda di Desperados, viene liberato dai suoi uomini da un carcere messicano: durante la fuga uccide spietatamente sia le guardie che il capitano della prigione, lasciando vivo alla fine solo uno spaventatissimo soldato. Nel frattempo, in un'altra zona del West, "il Monco", un cacciatore di taglie così chiamato per l'abitudine di usare solo la mano sinistra, lasciando la destra sempre libera per sparare, vaga per il paese alla ricerca dei più "remunerativi" criminali della zona, e come lui anche il colonnello Douglas Mortimer, ex ufficiale sudista dalle maniere raffinate ma abile bounty-killer, è intento nello stesso lavoro. Benché in luoghi diversi, i due mettono gli occhi sulla lucrosissima taglia di El Indio, ma mentre per "il Monco" è solo una questione di denaro, il Colonnello vuole El Indio per un'altra ragione.

 

"C'era una volta un falegname. Pensate che possa fare fortuna un falegname? No...e invece sì, questo fece fortuna, perché un fabbricante di casseforti, un furbacchione, pensò di mascherare una solida cassaforte, facendola sembrare un qualsiasi mobile, e per questo il furbacchione chiama il nostro falegname, ma un giorno il destino lo fa passare per El Paso, lo fa entrare in quella banca e che ti vede? Uno dei suoi mobili che aveva fabbricato qualche tempo prima. E da quel giorno non riesce più a lavorare, perché nel suo cervelletto c'è una sola idea che gira, gira: mettere le mani dentro quel mobile. Certo, pensate voi, quel falegname ha avuto una bella fortuna a entrare proprio in quella banca. E invece no, la sua fortuna si è fermata li, perché poi in prigione ha incontrato me, e mi ha raccontato tutto! Non nella cassaforte, qui dentro, in questo mobile, c'è mezzo milione di dollari."

 

Secondo capitolo della "Trilogia del Dollaro" e superiore al precedente, "Per Qualche Dollaro in Più" è la conferma ufficiale del talento di un regista che ha inventato/rivoluzionato un genere cinematografico. Leone mette in scena la storia di due pistoleri, il cui compito è fermare una banda il cui compito è rapinare una banca, con uno stile narrativo e tecnico impressionante. Le inquadrature si allargano sempre di più, indimenticabili i due campi lunghissimi con cui Leone apre e chiude il film, e i primissimi piani si avvicinano sempre di più. Nessun dettaglio buttato a caso, nessun inquadratura buttata a caso, niente. Perchè se un regista è capace di farti intuire, con una singola inquadratura di un villaggio, che dietro quel villaggio ci sia l'infinito Messico (non va dimenticato che il film è stato girato solo in Italia, Germania e Spagna), non può essere altro se non un Maestro.

E se "Per un Pugno di Dollari" era comunque un plagio, questa è un opera nata dalla mente di un regista che già negli anni '60 era post-moderno e che ulitizzava la sceneggiatura, il montaggio, la fotografia e gli stessi attori in un modo non perfetto, di più.

Incredibile come in ogni western Leoniano il cattivo sia in realtà più buono del buono, al punto che lo spettatore si affezzionerà di più a colui che dovrebbe essere il cattivo, anche se quest'ultimo utilizza metodi poco ortodossi, non a caso l'obbiettivo di Volontè (El Indio) è quello di ribellarsi ad una società borghese che gli aveva sempre voltato le spalle per la sua povertà, mentre l'obbiettivo di Eastwood ("il Monco") è di sterminare un intera banda, non per vendetta o giustizia, ma solo ed esclusivamente per denaro.

Magistrale Lee Van Cleef, l'icona perfetta del cowboy cattivo, che però qui interpreta il "buono". E poi, inutile dirlo, grandiosi anche i già citati Volontè e Eastwood. Colonna sonora fantastica, composta anche qui dal maestro Ennio Morricone.

"Per Qualche Dollaro in Più", con un ambiente ancora più sporco e marcio del precedente, rappresenta la visione del West di un regista che ha destrutturato completamente i canoni di Ford. Capolavoro.

 

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