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Per qualche dollaro in più

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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La recensione su Per qualche dollaro in più

di bradipo68
8 stelle

La sete di vendetta vale più di qualsiasi taglia.Schematizzando possiamo dire che il film verte sulla caccia a un fuorilegge psicopatico detto l'Indio ad opera di due pistoleri di leggendaria capacità,il Monco e il Colonnello.Ma non è tutto così semplice:scelgono di infiltrarsi nella bnada(perlomeno il Monco,mentre il Colonnello lo deve aiutare dal di fuori),vengono scoperti ma siccome c'è di mezzo un bottino della rapina di una banca da dividere per troppe persone,l'Indio
li fa liberare per fare un po'di pulizia.Ma mal gliene incoglie.Come nel precedente Per un pugno di dollari,anzi ancor di più gli stereotipi incartapecoriti del genere vengono riletti,rielaborati e sbeffeggiati,creando una sorta di mondo di picari che rispondono solo al dio denaro,infischiandosene di amicizia,lealtà e altri valori.L'unico valore è quello di non avere valori.Anche se in qualche punto sembra un surrogato del precedente(come il successivo western di Leone sembra il surrogato di questo)il film è francamente irresistibile con un alchimia perfetta tra uno psicopatico costantemente sopra le righe,un pistolero laconico sempre con la stessa espressione dipinta sul volto,un altro pistolero corroso dalla sete di vendetta che è il motore di tutta la sua ricerca.E che si distingue per statura drammaturgica e anche per abbigliamento.La violenza è parte integrante di questo mondo e assume quasi valenza caricaturale,come per esorcizzare la durezza delle immagini(celebre la conta dei morti nel finale per incassare la tagia).E se i primi due personaggi,il Monco e l'Indio sembrano le due facce di una stessa medaglia,la stessa immagine in positivo e in negativo,il personaggio del colonnello è l'unico che si distacca per tragicità dal mondo picaresco che lo circonda.Strepitoso il contorno di comprimari da un Pistilli volto troppo presto dimenticato dal cinema italiano,passando per un Klaus Kinski col suo ghigno demoniaco e gobba usata per scopi non propriamente onorevoli fino ad arrivare al voluminoso e bravissimo Mario Brega,straordinario borgataro romano travestito da messicano....

Su Klaus Kinski

leggendaria la sua gbba per accendere cigarillos

Su Gian Maria Volonté

un Indio paranoico e violento:un archetipo del cattivo dello spaghetti western

Su Lee Van Cleef

personaggio a tutto tondo con reale statura drammaturgica

Su Clint Eastwood

figlio dello straniero del film precedente,solite due espressioni ma è un mito.

Su Sergio Leone

la seconda parte della trilogia è più complessa e surreale

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