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Il settimo figlio

Regia di Sergey Bodrov vedi scheda film

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Gold Scorpio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il settimo figlio

di Gold Scorpio
4 stelle

Alla fine "Il settimo figlio" si rivela per quel che è, il solito, banale e prevedibile fantasy, con protagonista belloccio e predestinato che impara in sette giorni quello che di solito richiede dieci anni, con l'inevitabile colpo di fulmine, con i cattivi cattivissimi che vengono sconfitti.

Peccato perché la partenza sembrava se non altro promettere qualcosa di leggermente più intrigante. Nel solito mondo fantasy medievale convivono umani e creature magiche, con i primi che danno la caccia alle seconde perché "cattive": ma ora che la regina delle streghe si è liberata da una secolare prigionia, pare giunto il momento del riscatto per gli adepti delle tenebre (e si, purtroppo ci mettono di mezzo delle generiche tenebre, il che non fa ben sperare per le creature magiche). Nei primissimi minuti il film riesce ad instillare il dubbio che forse il torto non è tutto da una parte, merito del personaggio di Jeff Bridges (sul quale talvolta hanno davvero esagerato col trucco, rendendolo ridicolo), un mago-mentore letale e spietato con i diversi, ma anche con gli stessi umani.

Ma ogni dubbio viene presto fugato: tutti gli avversari a parte la mezza strega che si concede al protagonista sono cattivoni e passabili di esecuzione immediata, senza alcun ripensamento o un minimo di approfondimento psicologico.

Parliamo del settimo figlio, il solito predestinato idealista che non approva i modi del mentore e spinge per la convivenza tra le razze, limitata però solo alla tizia che si porta a letto. Perché non approva i metodi del maestro ma poi gli lascia uccidere tranquillamente esseri già sconfitti ed imprigionati e lui stesso stermina tutti gli avversari senza mai nemmeno tentare una mediazione. Come dire, predica bene ma razzola male, molto male. 

Dunque personaggi quasi monodimensionali, zero sorprese o colpi di scena, ogni passaggio della sceneggiatura è facilmente prevedibile ore prima che avvenga, così come il convenzionale ed insoddisfacente scontro finale senza acuti, che se non altro viene lasciato non troppo aperto, segno che gli stessi produttori erano parecchio pessimisti riguardo le possibilità di un seguito.

Non parliamo poi dei soliti errori di coerenza, che minano alla base il già anonimo e banale mondo fantasy creato per l'occasione. Ad esempio ci viene detto che quando si verifica un evento soprannaturale, la chiesa del circondario suona a tutto spiano le campane per convocare un mago a risolvere il problema. Peccato che poco dopo scopriamo che Jeff Bridges è da tempo l'ultimo mago rimasto: hai voglia a scampanare sperando che lui passi nelle vicinanze in quel momento, a meno che naturalmente il mondo fantasy del film non si riduca ad uno spazietto di poche miglia quadrate. E questo ovviamente è solo una delle tante incongruenze che emergono nel corso della visione (ancora rido per il gruppetto dei "migliori assassini del mondo", che non riescono ad avere ragione di un tizio che fino a 3 giorni prima dava da mangiare ai maiali).

In definitiva "Il settimo figlio" è un film che fa ben sperare nei primi minuti, ma poi non mantiene alcuna promessa, banalizzando tutto all'estremo. Visivamente rimane piacevole, per quanto poco originale, ma la trama risaputa e personaggi per nulla curati impediscono di appassionarsi alle vicende, rendendone superflua la visione.

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