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Under the Skin

Regia di Jonathan Glazer vedi scheda film

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La recensione su Under the Skin

di ezzo24
7 stelle

Allegoria metafisica vagamente estetizzante del processo di individuazione junghiano. Intelligente e ben girato, ma probabilmente sopravvalutato. Voto 7.

Il film può essere interpretato come il procedere dell'individuazione Junghiana.

 

 

Una specie di alieno attraversa le varie fasi "umane" del dolore, e del restringimento delle sue potenzialità:

 

 

-inizio vita biologica, lallazione, linguaggio, vestizione

 

 

-attività predatoria istintuale, mancanza di caratteristiche umane

 

 

-nutrimento/apprendimento tramite meccanismi non umani di giovani maschi

 

 

-totale mancanza di compassione

 

 

-prima crepa, la ferita della rosa

 

 

-seconda ferita, inciampa e cade

 

 

-incontro con l'uomo diverso, con l'imperfezione

 

 

-rispecchiamento (fase lacaniana dello specchio ?), inizio dell'autocoscienza

 

 

-liberazione dell'uomo, passaggio dall'istinto al desiderio -da qui in poi, solo tre parole

 

 

-il motociclista che veglia su di lei deve cominciare a proteggerla, cancellando tracce

 

 

-sente freddo e paura, scena nelle rovine

 

 

-scopre la differenza sessuale

 

 

-scopre la sessualità come incontro

 

 

-si perde nei boschi, fase esistenziale

 

 

-ultimo passo, incontro con l'alterità per definizione: il nemico, la violenza, il (pre)potere

 

 

-termine dell'individuazione/umanizzazione, non ha più bisogno delle fattezze umane

 

 

-morte, fine del ciclo (l'umanizzazione la distrugge).

 

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