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La mafia uccide solo d'estate

Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film

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La recensione su La mafia uccide solo d'estate

di SatanettoReDelCinema
6 stelle

Pif fa vedere la mafia a Palermo negli anni neri attraverso occhi fanciulleschi e il risultato è un film molto interessante.

Alla sua uscita, inutile dirlo, l'esordio alla regia di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, La mafia uccide solo d'estate, generò trepidazione e curiosità.

Il regista aveva infatti deciso di raccontare in quanto palermitano degli eventi di criminalità della Palermo anni '70-'80-'90 attraverso gli occhi di un bambino (impersonato dal giovane e niente male come attore Alex Bisconti) e questa pareva un'idea molto carina. Il film alla sua uscita fu accolto tra gli applausi e premiato con riconoscimenti vari, incluso il commento del presidente del Senato Pietro Grasso che lo definì il miglior film sulla mafia che abbia mai visto (il che preclude che non abbia mai visto C'era una volta in America di Sergio Leone, ma sono dettagli).

Non l'ho rivisto all'ultimo passaggio su Rai 1 ma ho comunque già visto questo film dunque nulla mi vieta di commentarne.

L'idea è molto interessante, il cast di attori se la cava (anche Pif, nonostante non esca dalla sua espressione da emerito fesso, riesce comunque a trasmettere un'idea di impegno nel tentare di infondere simpatia), diverte di gusto e con garbo senza mai annoiare ed è complessivamente positivo. Vi sono tuttavia dei difetti che lo rendono lontano dall'essere il capolavoro del nuovo cinema italiano come certi lo hanno decantato.

Dal punto di vista narrativo vi sono parecchie incertezze e forzature, palese è l'inesperienza di Pif nella scrittura di sceneggiature, specie nella seconda parte, che sembra essere quella più banale e prevedibile. Il rapporto tra il nostro protagonista e la donna da lui bramata è interessante quando i due sono bambini, ma quando diventano adulti il tutto diventa molto più scontato e costruito in maniera rarefatta.

Pecca infine a livello di effettistica, gli effetti degli spari non sono un granché, però le scene che devono essere portanti, ovvero gli attentati dei mafiosi, sono di impatto garantito.

Azzeccata infine la trovata registica del mescolaggio in certi punti di filmati di repertorio con il girato di Pif.

In conclusione un film lontano dall'essere un capolavoro ma che si è rivelato una buona sorpresa per me.

 

Voto: 6,5/10.

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