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La mafia uccide solo d'estate

Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La mafia uccide solo d'estate

di zombi
8 stelle

è la tranquillizzazione tipica di un padre verso il figlio impaurito che deve affrontare la lunga notte con una preoccupazione in testa, ma questa volta il babau è la mafia, e questa, gli dice il genitore affuttuosamente e con un sorriso rassicurante, "uccide solo d'estate". essendo loro in inverno, la mente di un bambino solitamente approda ad altro e il sonno interviene a riportare tutto alla normalità. anche se la normalità per i palermitani dal 1969 quando arturo è stato concepito ad oggi quando arturo insieme alla moglie e al figlioletto fanno il tour delle lapidi commemorative dei vari caduti per mafia, era ben altra. il verbo essere declinato al passato purtroppo non deve far pensare che la mafia non esista più, si è evoluta, è cambiata seguendo i trend ed espatriando al di fuori dei confini della patria isola. uno stato mentale ed emotivo fors'anche, comunque qualcosa che incancrenisce il belpaese come lo si vuol continuare ostinatamente a chiamare. pif, nom-de-camera di pierfrancesco diliberto, affronta il soggetto mafia con l'ironia ingenua tipica sua(anche se del suo programma su mtv ho visto poche ed esilarante puntate)salvo sprofondare il tono nell'orrore duro e concreto di ciò che la mafia è. si rimane sempre disorientati ogni qual volta nel film si sente un rumore d'arma da fuoco o peggio, una stanza di bambina trema e viene invasa da fumo, polvere e detriti. ed è questa la forza di pif e del film, rendere concreto ciò che doveva essere la convivenza forzata con la mafia per la popolazione palermitana.lo sguardo attonito e interrogativo di un bambino che si sente rispondere che le persone non morivano per mafia, bensì per colpa delle donne. si capisce benissimo quindi il comico orrore di arturo bambino quando si nasconde agli occhi dell'adorata flora. chi vorrebbe morire sparato o saltato in aria?.... non importa se l'ignoranza filmica di pif rende il film maldestro o sgrammaticato, perchè il suo sguardo e le sue intenzioni sono talmente intense che rende il film di pif NE-CES-SA-RIO(spero di averlo sillabato giusto...vero jonas?...;-P). non si dovrebbe morire per la giustizia, perchè si potrebbe erroneamente interpretare la giustizia pericolosa e quindi da sostituire ovviamente con l'ingiustizia. è giusto conoscere il male perchè una volta riconosciuto, lo si deve combattere. il finale del film è da combattente perchè quel figlioletto che cresce con le parole che di anno in anno i genitori gli ripetono visitando le lapidi di boris giuliano, carlo alberto dalla chiesa, piersanti mattarela, falcone e borsellino tra gli altri, serve per non dimenticare che ci si è una volta per tutte, rivoltati ad un sistema che denunciava pubblicamente per essere correo e connivente nel privato. come dire che i panni sporchi si devono per forza lavare tra le mura di casa, sciolti nell'acido magari le macchie più ostinate se ne vanno di sicuro. a mio parere un film da vedere, possibilmente facendo uno sforzo al cinema. 

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