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Imogene - Le disavventure di una newyorkese

Regia di Shari Springer Berman, Robert Pulcini vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Imogene - Le disavventure di una newyorkese

di alan smithee
6 stelle

TFF 2012 - FESTA MOBILE
La commedia brillante è troppo spesso spacciata per il genere più semplice da trasporre sullo schermo. Invece è spesso un sentiero tortuoso in cui per avventurarsi bisogna saper non solo iniziare con una situazione forte, scattante, ritmata al tempo giusto, ma pure dosare i tempi e le battute per arrivare ancora scattanti al traguardo finale.
Le  tappe di questa graziosa commedia sulle difficoltà ad emergere laddove tutti gli altri davanti a te pare ci riescano senza difficoltà, sono tutte (o quasi) scandite dai tempi giusti, dai personaggi azzeccati. Primo fra tutti quello della Imogene che dà titolo all'opera, impersonata da una Kristen Wiig già recentemente reduce dai disastri divertenti, ma pure piu' seri di quanto non possa giudicarsi, del riuscito "Le amiche della sposa".
E' proprio un'attrice interessante questa Wiig, bella senza essere perfetta o scolpita, ma naturale col suo bel volto non certo immacolato da interventi o cosmetici miracolosi; una nuova Meg Ryan insicura e combattuta che ci resta difficile pensare che nella vita reale possa essere cosi' diversa dagli eccezionali, fragili personaggi che ci regala sullo schermo.
E la storia che ci viene proposta è quella di una donna fallita professionalmente, tradita dal fidanzato, dalle amiche, dalla sua famiglia,: una ragazza che combina certo dei gran pasticci, ma che riesce ancora a ragionare con la propria testa, anche a costo di voler sempre apparire come una perdente o una leader di una minoranza rispettosa e pudica.. Da menzionare pure Annette Bening, madre sciroccata, invadente e kitch non molto dissimile al personaggio di madre nel Ruby Sparks (e presente al festival pure con una terza opera, il film della Sally Potter di Ginger and Rosa) e quel Matt Dillon che sembra sempre un ragazzetto e che ci appare bravo piu' che mai e sempre piu' a suo agio nei ruoli brillanti.

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