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Solo Dio perdona

Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film

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La recensione su Solo Dio perdona

di amandagriss
8 stelle

L’ultima controversa opera dal danese Nicolas Winding Refn è una prodigiosa suggestione dello sguardo e dei sensi (degna delle oniriche, claustrofobiche, criptiche, ‘rosse’ atmosfere del più ispirato Lynch), è un attento sapiente incastonare (come i singoli diamanti in un gioiello unico) quelli che sono frammenti filmici di potente rara bellezza, il cui suadente tappeto sonoro non fa che rafforzarne la dirompente carica visiva, arrivando a ridisegnare la scena, a condurre, deformandola, l’azione, a scandirne i più impercettibili movimenti. Totalmente risucchiato ed ipnotizzato, lo spettatore viene guidato in un ammaliante e conturbante viaggio nei luoghi (dell’anima) in cui dimora sovrana la Signora Vendetta.
O Signora Vendetta, io ti incarno per servirti,
fino in fondo e fino alla fine;
tu il mio solo pensiero, tu il mio unico scopo.
La mia dannazione, la mia liberazione.
La Vendetta è un sentimento alto e nobile, potremmo dire ascetico, e tanto lontano dalla rozzezza, dalla frenesia, dal fragore e dall’approssimazione tipicamente umani, o di una certa determinata umanità. La Vendetta è puro, limpido pensiero che si traduce in azione. Élucida e tagliente come la più affilata delle spade di un guerriero samurai. Il dubbio, l’esitazione, la paura, la debolezza, la pietà non le appartengono. È repentina e (quasi) indolore se nel suo necessario compiersi non trova resistenza alcuna; è perversa e lancinante quando la si costringe inutilmente a dura prova. La Vendetta è colui che, silenzioso lento e inesorabile, incalza paziente e senza sosta, tallonando, marcando stretto, soffocando il respiro della vittima (già) designata. Il presagio di morte non è che la sua dichiarazione d’intenti. Quando la pelle dell’uomo non trasuda il lenitivo, confortevole balsamo della Vendetta, si è ineluttabilmente condannati a perire. Ché la Vendetta è caratteristica genetica, scorre nel sangue, nasce e cresce, è naturale e fisiologica come l’atto del respirare. Rigenera, nutre, rende più forti. Mentre semplicemente annienta colui che di questo raro (più di quel che si crede) gene è sprovvisto. Costretto, suo malgrado, a farsene carico, sentendone in ogni istante l’asfissiante sfibrante sfinente fardello, quando invece, per tutto il tempo, non vorrebbe che armare le proprie robuste mani della forza e coraggio necessari a stringere a sé, e mai più lasciarla, la donna che ama, che desidera sopra ogni altra cosa al mondo, lei, un essere bellissimo e perfetto eppur maledettamente sbagliato, perché non appartiene al lato ‘giusto’ della terra. La Vendetta va lasciata a chi sa adoperarla. È un’arte, l’arte di pochi eletti. La Vendetta, qui, ritorna al suo luogo di appartenenza, nelle mani esperte di chi l’ha sempre posseduta. È il trionfo di un inamovibile inossidabile Oriente su un sempre più stranito smarrito decadente Occidente. Bellissimo.     
 

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