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Solo Dio perdona

Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film

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La recensione su Solo Dio perdona

di mc 5
2 stelle

Voto: 3


Mi viene in mente l'ultimo lavoro di Terrence Malick. Cosa c'entra con l'obbrobrio di Refn? Niente. Se non che entrambi sono due film lentissimi e sicuramente di non agevole fruizione. Però, in Malick, quanto disperato umanesimo e poi dei personaggi "tangibili" (una semplicissima famiglia americana, presa ad emblema della Storia dell'Universo, addirittura!). Mentre in questo Refn, personaggi assolutamente bislacchi e un evolvere della storia per molti versi assurdo. Confesso che non sapevo come iniziare il commento di un film tra i più fastidiosi mai visti in vita mia, così ecco che mi è venuta in soccorso l'idea di questa comparazione, idea che comunque mi appresto subito ad abbandonare, sia perchè non ci porterebbe da nessuna parte, sia perchè la differenza di statura tra i due cineasti è abissale. Premessa scontata: ho adorato "Drive". Ma a chi non è piaciuto quel piccolo capolavoro? Io l'ho amato alla follia, al punto di essermelo visto per ben tre volte. Ma poi mi sono informato e ho appreso quanto segue. Il signor Refn, prima del gioiello "Drive", aveva diretto il cult "Bronson" che tutti mi dicono essere molto bello, ma anche un lavoro come "Walhalla Rising" che pare sia -pur apprezzato dalla critica- una vera pizza. Per dire, insomma, che forse non dovrei stupirmi se questo regista ha fatto seguire il suo capolavoro da questa incredibile vaccata. "Guardare l'orologio" è espressione abusata quando ci si riferisce ad una visione deprimente e/o noiosa. Ma in questo caso si va molto oltre. Qua subentra il senso di una irritazione che mette davvero di cattivo umore lo spettatore, il quale comincia a pensare di essere il bersaglio di una estenuante sfida basata sulla provocazione. Beh, se così fosse, desidero ricordare al signor Refn che trattasi di provocazione di sommo cattivo gusto. Dalle facce (volutamente) mancanti di ogni espressività ai dialoghi surrealmente privi di senso passando per certe canzoni da suicidio, io ritengo che sia banale costruire la provocazione attraverso il mero accumulo di sgradevolezze. La trama attiene ad una vicenda drammatica, ma anche questa è decisamente irritante per le modalità secondo cui ci viene proposta, attraverso una devastante sequela di frasi smozzicate, bisbigliate spesso in una penalizzante penombra, al punto che verrebbe spontaneo rivolgersi agli attori che bamboleggiano inerti sullo schermo per gridare al loro indirizzo: "ma che cazzo state dicendo??!!" Lunghi silenzi (metà del film è praticamente muto), inquadrature fisse di soggetti spesso sgradevoli, scarsa luminosità e gran parte delle scene in condizioni di semi oscurità, improvvise esplosioni di inaudita violenza, con amputazioni e torture spesso esibite in dettaglio, espressioni che hanno due sole modalità: il catatonico e il trucido, dialoghi squisitamente demenziali, e su tutto una diffusa aura mortifera che avvolge cose e persone. Si comincia (per dire) con attitudini sessuali perverse che convolgono ragazzine minorenni e si finisce con spade conficcate nella gola, passando per un combattimento corpo a corpo da cui il biondino silenzioso (Gosling) esce tumefatto come una scarpa vecchia. Il tutto senza proferir parola, oltretutto con una colonna sonora che riduce il pur altrove apprezzato Cliff Martinez a produttore non di musiche ma di fastidiosi rumori. Sui due attori protagonisti (il terzo ha un cognome impronunciabile) non c'è molto da dire. Sono entrambi due professionisti coi fiocchi, ma si ha l'impressione che ci mettano molto poco del loro, in quanto probabilmente "telecomandati" dal diabolico regista e, di conseguenza, indotti a dare il peggio di sè. Gosling sembra in trance o costantemente "fatto". Kristin Scott Thomas antipatica come la fame, totalmente irriconoscibile e truccata con l'intento (riuscitissimo!) di farne la sosia di Donatella Versace. Qualche "professorino indie" ha cianciato di "poetica nichilista", o di "metafisica dell'iperviolenza", o ancora di "fascinazione visuale". Per me, è solo un'imbarazzante full immersion nel cattivo gusto.

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