Espandi menu
cerca
Kon-Tiki

Regia di Joachim Rønning, Espen Sandberg vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Tiaz gasolio

Tiaz gasolio

Iscritto dal 30 agosto 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 8
  • Post -
  • Recensioni 161
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Kon-Tiki

di Tiaz gasolio
7 stelle

Kon-Tiki – La recessione.

Kon-Tiki è un film norvegese che ci racconta una storia di altri tempi, di quando l'esplorazione e la scoperta riunivano gentiluomini in fumosi club. Erano tempi in cui antropologia e archeologia erano ancora sinonimo di avventura e ricerca, parole capaci di muovere uomini verso terre lontane ed imprese impossibili, non come oggi, che sono solo vocaboli che contraddistinguono anziani chiusi in biblioteche che aspettano la loro stessa estinzione.Thor Heyerdahl, protagonista di questo film, è un antropologo norvegese dei primi del '900; un uomo tutto di un pezzo, che già nel 1938, a soli 32 anni, ha dedicato quasi dieci anni allo studio delle popolazioni polinesiane sul campo insieme alla moglie; ed è proprio in questa esperienza che matura la sua teoria sulla colonizzazione della Polinesia da parte delle popolazioni del Perù.Il film si apre proprio sul protagonista, che vive questa esperienza e matura la sua teoria sopra citata, e prosegue sempre con Thor che cerca finanziatori per la sua grande impresa, atta a dimostrare la sua teoria: raggiungere con una zattera costruita a mano con i metodi tradizionali le coste della Polinesia.Il volto di Thor è quello del tipico avventuriero norvegese, che è a metà strada tra il serrial killer alla Ted Bundy ed un cuoco pazzo quando trova la merda in dispensa tipo Gordon Ramsey, sempre con un sorriso di sfida sul volto, il sorriso di un uomo che non ha paura delle scelte azzardate, quel sorriso che ricorda molto Burzum mentre gli leggono la sentenza che lo rende colpevole di omicidio. Armato del suo sorriso, Thor riesce a trovare gli investitori ed un equipaggio di temerari pronti ad imbarcarsi nella grande impresa. La pellicola prosegue mostrandoci prima la costruzione dell'imbarcazione e poi catapulta gli avventurieri in mezzo al mare.Inutile dire che l'impresa riserva a Thor ed ai suoi uomini inaspettate disavventure e sorprese, come l'incontro con varie specie marine (come l'enorme squalo balena). Per buona parte della pellicola ci si chiede chi sarà il primo ad andare in pasto agli squali o a perdersi in mare in balia delle intemperie. Mentre la tensione sale, per rimarcare lo sconforto si prova che sull'imbarcazione il pappagallo del protagonista e mascotte dell'equipaggio si suicida. Sì, avete capito bene: si suicida!! Da un momento all'altro si butta tra le onde e si dà in pasto agli squali, forse per comunicare un'allegoria sulla psicologia degli uomini dell'equipaggio, forse solo la voglia del pennuto di farla finita dopo essersi reso conto che, se le cose si erano messe male, lui sarebbe stato il primo a finire in padella, oppure solo la coscienza di sentirsi più pesce che volatile, non lo scopriremo mai.Il suicidio del pennuto fa talmente incazzare Thor che prende uno squalo dall'acqua a mani nude e lo uccide sul ponte dell'imbarcazione, confermando il fatto che quando i norvegesi si incazzano non ci sono ne predatori né leggi della natura che tengono.Inutile dirvi che l'impresa riesce in toto sbalordendo i giornalisti di tutto il mondo e dando frutto ad un documentario che nel 1952 ha preso il premio oscar. Nel film però è il personaggio della moglie a creare delle perplessità. La signora Heyerdahl si vede per un paio di volte all'interno della pellicola; fondamentalmente non ce ne frega un cazzo di lei, non viene troppo delineato all'interno della pellicola come personaggio, l'unica cosa che ricorre di lei è una lettera data ad uno degli uomini dell'equipaggio da consegnare al sig. Thor al compimento della impresa, una cosa che passa in secondoo piano durante lo svolgimento del film a cui lo spettatore medio non frega un cazzo; ma alla fine quando, il pubblico è compiaciuto per l'impresa compiuta per le fantastiche immagini marittime e tropicali di questa pellicola, c'è spazio per la lettura della lettera. E cosa scopriamo??Che la signora Heyerdahl è una fottuta stronza rompi minchia, perchè nel momento di coronamento del sogno del marito lei trova solo le parole per rinfacciargli il fatto che lei poverina si sente trascurata. Ma un bel chi cazzo se ne fotte?? Perchè il finale di questo film deve essere dedicato ad un personaggio marginale che abbiamo visto per pochi minuti e di cui fondamentalmente non ce ne frega un cazzo! E sopratutto perchè perchè devi scassare le palle al tuo uomo in uno dei momenti più belli della sua vita in maniera così premeditata. Spero che Thor si sia scopato mezza Polinesia alla faccia della stronza della moglie cagazzo.Una pellicola che non delude, ben girata, che racconta un'impresa che sembrava impossibile!

#larecessione

per insulti anche non costruttivi.

www.facebook.com/larecessione

La Recessione

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati