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Die Hard - Un buon giorno per morire

Regia di John Moore vedi scheda film

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La recensione su Die Hard - Un buon giorno per morire

di Paul Hackett
3 stelle

Appreso che il figlio si è messo nei guai nella lontana Mosca, il poliziotto newyorkese dai metodi spicci John McClane parte per la Russia, dove scopre che il pargolo è un agente segreto della CIA coinvolto in un intrigo internazionale. Seguiranno sparatorie, inseguimenti, esplosioni e ammazzamenti in ordine sparso.

 

Imbarazzante quinto episodio della saga di Die Hard: del divertimento eccessivo e fracassone del primo episodio firmato da John McTiernan nel lontano 1988 è rimasto poco e anche la prestazione di un ormai attempato Bruce Willis appare bolsa e stanca. Come sempre, i classici ingredienti del cinema d'azione americano, che, chissà poi perché, in patria "funzionano" alla grande, trasposti in Europa, perdono di qualsiasi credibilità, assumendo i contorni della pagliacciata chiassosa: la pellicola diretta da John Moore non fa eccezione a questa regola aurea e si trascina stanca verso un epilogo che vorrebbe essere esplosivo, ma non va oltre il relativo fragore di una scorreggia nello spazio. Caliamo un velo pietoso sul cast: il co-protagonista Jai Courtney è goffo e inespressivo e manca totalmente un villain minimamente convincente, in grado di assumere il gravoso compito di farsi odiare.

 

Sconsolante: 3/10.

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