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Passaggio in India

Regia di David Lean vedi scheda film

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La recensione su Passaggio in India

di mmciak
6 stelle

"Passaggio in India" diretto nel 1984 da David Lean,
devo dire che non mi è dispiaciuto.

La storia si svolge nell'era Vittoriana e racconta che Mrs Moore,
un'anziana signora inglese, compie un viaggio in India con la
giovane Adela Quested, fidanzata del figlio Ronny, magistrato
civile nella città indiana di Chandrapore.

Durante il viaggio fanno la conoscenza di Turton, massimo
rappresentante della corona britannica a Chandrapore.

Appena arrivata, Mrs Moore conosce in una moschea il dr. Aziz,
giovane medico indiano musulmano, già vedovo con due figli,
che prova sentimenti di ammirazione e invidia per gli inglesi.

Il Film prodotto dalla MGM rappresenta il ritorno al Cinema
del Maestro del Cinema David Lean dopo ben 14 Anni,
ma anche il suo lavoro prima della sua scomparsa nel 1991,
e mette in scena l'omonimo romanzo dello scrittore
inglese E.M. Forster, e gli mettono a disposizione
16 Milioni di Dollari.

Il regista essendo chiaramente un suo progetto,
cura anche la sceneggiatura con Santha Rama Rau e
il montaggio.

Quello che salta all'occhio da subito che il regista cura
tutto il complesso a livello estetico in maniera dettagliata
e maniacale, ed è uno spettacolo per gli occhi, perché
valorizza i paesaggi con bellissimi campi lunghi e con
la splendida e colorata Fotografia di Ernest Day, realizza
anche inquadrature che sembrano quadri.

Ma ha come punto di riferimento i grandi e maestosi
Film degli anni '40, e il tema dominante è la diversità sociale e culturale
tra gli inglesi, che sono i colonizzatori, e gli indiani,
che rende incomunicabili i loro due mondi,
e dove i primi le trattano in modo sprezzante.

Infatti la signora anziana Mrs Moore è insofferente per come trattano
in modo superficiale gli indiani, ed è attratta dalla loro cultura,
e infatti in una moschea incontra il dottor Aziz,
che è un uomo molto gentile con tutti e vuole fare bella figura
con lei e la ragazza del figlio, e più va avanti e più
si focalizza il rapporto con loro tre.

Bisogna dire che tutto il complesso ha una messa
in scena realista con scene di massa fin da subito,
quando le due inglesi arrivano in India con il treno.

Il ritmo di tutto il complesso è altalenante, ma cambia
registro quando Aziz viene accusato di violenza carnale
verso Adela, andando direttamente a processo,
ma chiaramente per come sono andate le cose,
lui non ha fatto niente, e tutti gli indiani lo appoggiano,
e diventa molto ritmato e coinvolgente.

Insomma il processo diventa una specie di guerra
tra gli inglesi e gli indiani, con esiti imprevedibili.

Quello che il regista lascia è la libera interpretazione
è dopo l'esito del processo, ti lascia un punto
di domanda grande.

Da segnalare la buona direzione degli Attori,
dove figurano:
Judy Davis, Peggy Ashcroft, James Fox, Alec Guinness,
Victor Banerjee, Nigel Havers, Richard Wilson, Antonia Pemberton,
Art Malik e Saeed Jaffrey.

Invece nel reparto tecnico segnalerei le musiche
di Maurice Jarre (che fanno il verso al nostro Rota)
e le scenografie di John Box, Leslie Tomkins e Hugh Scaife.

In conclusione un Film gradevole,
che si colloca nel "Cinema d'Autore",
e dove Lean ci racconta questa storia
in India e il disprezzo degli inglesi,
colonizzatori, verso gli indiani,
e realizza in modo esteticamente
molto curato regalandoci inquadrature
come quadri con molti campi lunghi,
per un ritmo altalenante fino al processo,
e il regista si congeda nella vita terrena
per uno spettacolo per gli occhi.

Il mio voto: 6,5.

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