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Collections privées

Regia di Just Jaeckin, Shuji Terayama, Walerian Borowczyk vedi scheda film

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La recensione su Collections privées

di undying
3 stelle

Pastrocchiato erotico antologico d'autore, ispirato da fonti letterarie di rilievo (Kyoka Izumi e Guy de Maupassant). Episodi per lo più dimenticabili (e giustamente dimenticati), con una sola eccezione: il primo, ossia quello più volgare (in senso buono) e prettamente appartenente al genere.

 

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L'ile aux sirènes - regia di Just Jaeckin - durata 33' (**1/2)

Benoît (Roland Blanche), dopo un naufragio, approda su un'isola popolata da sole donne, accettando di buon grado il suo stato di unico uomo circondato da avvenenti indigene. Attratto in particolare da una di loro (Laura Gemser), cede alle sue attenzioni senza immaginare che anche i sogni più belli, all'alba svaniscono.

 

The glass labyrinth - regia di Shuji Terayama - durata 38' (*)

Akira è ossessionato da una canzone ascoltata durante l'infanzia, quando crede di sentirla di nuovo dalla voce di una ragazza, nascosta all'interno di un granaio. Si tratta di una ninfomane, forse una strega o più semplicemente, come apprende dalla madre, una giovane impazzita per un responso (dato dagli specchi) che la vede priva di marito nell'avvenire?

 

L'armoire - regia di W. Borowczyk - durata 28' (*1/2")

Parigi. Durante una serata piovigginosa, un medico depresso (Yves-Marie Maurin) per evitare di restare chiuso in casa in solitudine decide di visitare le Folies Bergère. L'incontro con una graziosa ballerina (Marie-Catherine Conti) lo spinge e chiederle, in cambio di soldi, compagnia per una notte. La ragazza accetta, ospitando in casa sua l'uomo.

 

"Era una notte piovosa. Scendeva una di quelle pioggie sottili che ti entrano nei vestiti... e nell'anima." (Yves-Marie Maurin)

 

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Coproduzione tra Francia e Giappone, dalle alte aspirazioni essendo di fatto basata, almeno per due terzi, sugli scritti di Kyoka Izumi e Guy de Maupassant. Di erotico purtroppo resta ben poco, ossia l'unico segmento che non ha mire artistiche, quello diretto da Just Jaeckin, girato alle Isole Mauritius e liberamente suggestionato da "La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe", anche l'unico che abbia una pur minima base logica, nonchè una colonna sonora (di Pierre Bachelet) debitrice alle sonorità elettroniche di Jean-Michel Jarre. Gli altri brani musicali, nonostante quello di Borowczyk sia composto da Carlo Rustichelli, sono privi di spessore e in linea con un generale senso di trascuratezza e noia montante, associabile alle scialbe e patinate riprese. L'episodio nipponico è addirittura assurdo, raccontato nella versione italiana da una voce femminile narrante fuori schermo che, a un certo punto, siccome non ci si capisce più nulla di quanto sta accadendo, è costretta a mettersi in silenzio, non prima di aver pronunciato - riferita al protagonista Akira - battute finali, assai pertinenti: "Quello che cerca non ha senso e non può essere spiegato." Deludente anche Borowczyk con i suoi dialoghi pretenziosi, attori che recitano come marionette e una twist in coda che dovrebbere sorprende, senza invece sollevare alcun minimo senso di stupore. Collections privées è il classico (non) erotico "d'autori" velleitari che vorrebbero elevarsi sopra il genere affrontandolo con superficiale e dubbioso interesse. Per raccontare cosa? Praticamente nulla di più o di migliore di quello che può offrire un divertente e spensierato b-movie di genere. 

 

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"Il sesso è tutto nella testa. Battiti del polso e secrezioni non hanno niente a che fare col sesso. È per questo che tutti i best-seller sul sesso non valgono un cazzo. Insegnano alla gente a scopare con i genitali, non con la testa." (Erica Jong) 

 

Collections privées (1979)

 

F.P. 27/03/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 99'08")

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