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Trama

Una giovane donna scappa via dalla cittadina balneare di Mohang insieme alla madre a causa dei debiti che le opprimono. Per cercare di calmare i suoi nervi, comincia a scrivere un racconto con protagoniste tre donne straniere, tutte e tre di nome Anne (Isabelle Huppert). Le tre Anne, in tre differenti momenti nel tempo, visitano Mohang, alloggiano nello stesso posto ed esplorano i medesimi luoghi, conoscendo anche le stesse persone, compresi la figlia dei proprietari dell'albergo di cui è ospite e un misterioso bagnino che vaga irrequieto su e giù per la spiaggia sita nelle vicinanze.

Approfondimento

UNA STRUTTURA MISTICA

Wonju e sua madre, in fuga da un loro debito, arrivano a Mohang, villaggio sul mare. Per passare il tempo e rifuggire la noia, la figlia comincia a scrivere un breve racconto, un piccolo copione dalle cui pagine i protagonisti passano sullo schermo e diventano il soggetto di In Another Country. Il film si compone di tre differenti atti che sono ben lontani dal costituire un semplice tutt'uno. Il primo atto racconta la storia di Anne, regista francese in vacanza, che fa una gita a Mohang insieme al regista coreano Jongsoo, incapace di mantenere il controllo ogni volta che beve, e la moglie Kumhee, incinta. Il secondo atto ha al centro Anne, una donna francese sposata con un dirigente di società, che arriva a Mohang per vedere il regista coreano Munsoo, l'uomo che ama in gran segreto, ma che stringe poi una forte amicizia con il bagnino. Il terzo e ultimo atto mette in scena le vicende di Anne, una ricca casalinga francese che, dopo aver recentemente divorziato dal marito a causa di una donna coreana, arriva a Mohang con un amico, maestro di folklore a Jeonju, e incontra Jongsoo e sua moglie (differente da quella vista precedentemente).  Mentre il primo atto presenta un episodio particolarmente tenero tra la regista francese e il bagnino del posto, la struttura del secondo atto porta da un sogno all'alto per poi lasciare spazio a un atto finale in cui si accumula un senso di liberazione pronto ad esplodere e impressionare lo spettatore. Questa struttura consente al regista di provare diverse opzioni e di far interagire i protagonisti, le storie si sovrappongono l'una all'altra in maniera simmetrica e asimmetrica al tempo stesso, conferendo all'intero progetto un ritmo misterioso e teso come è tipico dei film del regista.

UN CAST ARMONIOSO

In Another Country è prima di ogni cosa il frutto dell'incontro tra due artisti dei più validi della cinematografia mondiale: l'attrice francese Isabelle Huppert e il regista Hong Sang-soo. Isabelle Huppert è padrona della scena e, da protagonista assoluta di tutti e tre gli atti, offre una varietà gamma di interpretazioni e sfaccettature. Affettuosa ma dal carattere forte e generoso nel primo atto, si trasforma in donna piena di tenero amore e dal temperamento smorzato nel secondo per poi divenire una donna infelice, che vive il suo dolore e mostra la sua ingenuità, nel terzo. Mentre per la Huppert si tratta del primo film al fianco di Hong Sang-soo, per il resto del cast il regista ha voluto al suo fianco attori con cui aveva già lavorato in passato, a cominciare da Yu Junsang, protagonista anche del precedente The Day He Arrives. Alla sua interpretazione flessibile si affianca quella di Moon Sungkeun, che nel secondo atto si ritrova a essere anche schiaffeggiata dalla Huppert. Kwon Haehyo invece lavora per la prima volta con il regista e contribuisce con il suo personaggio - il regista Jongsoo - ad accentuare il lato comico della pellicola insieme a Moon Sori, sua moglie sulla scena. Jung Yumi rappresenta invece la chiave del mistero: il suo personaggio - la giovane figlia in fuga dell'incipit - appare a più riprese e ha una forte connotazione simbolica. A completare il cast ci sono Youn Yuhjung e il filosofo Kim Youngoak (in un cameo speciale), a conferma che la maggiore ricchezza dei film del regista Hong Sangsoo si trova nel mix di armonia garantito da attori molto differenti tra loro.

DOV'È IL FARO?

In Another Country c'è una domanda ricorrente: "Dov'è il faro?", chiedono le tre Anne al bagnino. Il faro, luce nella notte e guida per le imbarcazioni, è il simbolo della ricerca di un qualcosa che le tre donne hanno perso, momentaneamente o per sempre. Attraverso le loro storie, lo spettatore assiste a diversi modi di reagire. Non importa quale sia l'entità della perdita. Che sia la perdita di una persona, di un ombrello o di una bottiglia di Soju, quello che caratterizza In Another Country è come i protagonisti spaventati reagiscono alle loro personali paure e si interrogano con metodo introspettivo per trovare una risposta.

Trailer

Commenti (4) vedi tutti

  • Costruita su tre brevi racconti complementari che si specchiano e quasi si rincorrono dentro a una stessa cornice, anche se in differenti fasi temporali, è un interessante susseguirsi di belle immagini che analizzano tre diversi posizionamenti di vita e di coscienza che sembrano voler governare e ribaltare ogni possibile “malinteso dell’esistenza”.

    leggi la recensione completa di spopola
  • Film coreano surreale raffinato ed alternativo al cinema classico, con la grande Isabelle Huppert attrice super.

    leggi la recensione completa di claudio1959
  • Isabelle Huppert, in una triplice parte, è ai suoi massimi livelli. tanta leggerezza con un filo di surrealismo in questa sorprendente commedia coreana...un altro riuscito esempio di "lost in translation".

    commento di giovenosta
  • Film poco fluido !

    leggi la recensione completa di chribio1
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

spopola di spopola
8 stelle

“In Another Country”, è una surreale e ben strutturata commedia a mosaico che si avventura sullo scivoloso terreno dei condizionamenti psicologici delle relazioni e sulla casualità davvero imprevedibile degli incontri. Costruita su tre brevi racconti “complementari” che si specchiano e quasi si rincorrono dentro a una stessa “cornice”, anche se… leggi tutto

5 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

alan smithee di alan smithee
6 stelle

Due donne in fuga, uno stato di attesa e di provvisorietà che spinge una delle due a scrivere una storia e a rielaborarla con diverse sfaccettature, tutte costruite sullo stesso bizzarro insolito personaggio, rappresentato da una esile donna francese, capitata, per tre differenti motivi in fondo tutti riconducibili ad una fuga, presso una quieta località turistica coreana: una spiaggia bella… leggi tutto

3 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

berkaal di berkaal
4 stelle

Ho affrontato la visione della pellicola con le migliori intenzioni, memore di passate esperienze positive con film coreani (in lingua originale). La mia baldanza si è presto smorzata, ed è stato arduo guadagnare i titoli di coda, il tutto si è rivelato una esperienza sofferta. Consapevole di essere una voce fuori dal coro di universale plauso dei cinefili nei confronti di questa opera, devo… leggi tutto

2 recensioni negative

2023
2023

Recensione

claudio1959 di claudio1959
8 stelle

In Another Country Corea del Sud 2012 la trama: Tre brevi storie, in rapida sequenza, hanno per protagonista la francese Anne di passaggio in Corea. In un caso la donna è una regista di successo che incontra un collega che la corteggia nonostante abbia una moglie gelosa ed incinta , in un altro caso è un'imprenditrice che aspetta il suo amante coreano, nell'ultimo è…

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2021
2021

Recensione

stefanocapasso di stefanocapasso
7 stelle

In another country è un film in 3 episodi, dove sono presenti sempre gli stessi protagonisti che in alcuni casi, come quello della protagonista Isabelle Huppert, cambiano ruolo, in altri invece lo mantengono. Il tutto girato sempre nella stessa location. La bravura di Hong Sang-soo sta nel trovare una quadratura complessive, per la quale al termine del film le tessere di questo puzzle si…

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Recensione
Utile per 2 utenti
2016
2016
Trasmesso il 26 luglio 2016 su Rai Movie
Trasmesso il 18 luglio 2016 su Rai Movie
Nel mese di marzo questo film ha ricevuto 6 voti
vedi tutti

Recensione

chribio1 di chribio1
1 stelle

Questa Pellicola dalla Corea del Sud con la Huppert da Protagonista mi ha assai deluso : la Storia a leggerla come scritta su "Filmtv" pare quantomeno strana ma che puo' prendere lo Spettatore e portarlo in 3 Personaggi diversi con ovvie Storie differenti ma,qua ci s'addormenta presto e si segue piu' il Timer che quello che accade perche' manca di compattezza.voto.1.

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Recensione
Utile per 2 utenti
Trasmesso il 6 marzo 2016 su Rai 5
Trasmesso il 1 marzo 2016 su Rai 5
2015
2015
Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 3 voti
vedi tutti
2014
2014

Recensione

ezio di ezio
5 stelle

Tre donne visitano una  piccola stazione balneare a tre ore da Seoul,dormono nello stesso hotel,incontrano piu' o meno le stesse persone.Gli elementi delle tre storie ritornano e si confondono.Hong Sang-soo parla di sentimenti con una leggerezza da Rohmer e smonta e rimonta meccanismi di narrazione.Devo essere sincero,la pellicola mi ha lasciato assai perplesso se considerare questo lavoro…

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Trasmesso il 30 settembre 2014 su Rai Movie
2013
2013

Recensione

spopola di spopola
8 stelle

“In Another Country”, è una surreale e ben strutturata commedia a mosaico che si avventura sullo scivoloso terreno dei condizionamenti psicologici delle relazioni e sulla casualità davvero imprevedibile degli incontri. Costruita su tre brevi racconti “complementari” che si specchiano e quasi si rincorrono dentro a una stessa “cornice”, anche se…

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Recensione

FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
8 stelle

Nel 2013, anno in cui esordisce nelle nostre sale con In Another Country, opus n° 13 in concorso a Cannes 2012, Hong Sang-soo ha presentato un film alla Berlinale e uno a Locarno. L’Europa, per lui, sudcoreano, è prima un orizzonte estetico, poi terra di consacrazione critica e, infine, patria di conforto produttivo. Cinema d’autore e insieme sua candida e ridente parodia, la poetica di…

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Recensione
Utile per 2 utenti
Uscito nelle sale italiane il 19 agosto 2013

Recensione

berkaal di berkaal
4 stelle

Ho affrontato la visione della pellicola con le migliori intenzioni, memore di passate esperienze positive con film coreani (in lingua originale). La mia baldanza si è presto smorzata, ed è stato arduo guadagnare i titoli di coda, il tutto si è rivelato una esperienza sofferta. Consapevole di essere una voce fuori dal coro di universale plauso dei cinefili nei confronti di questa opera, devo…

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Recensione
Utile per 9 utenti

Recensione

leporello di leporello
6 stelle

Non che non sia interessante: per la struttura, per la ricerca, per i significati nascosti. Per la stessa Huppert, alle prese con l'inglese suo e dei koreani suoi colleghi (indimenticabile il life-guard!). Però lo zoom... Mamma mia! Nemmeno io con la mia Panasonic al battesimo dei nipoti uso lo zoom così male....

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Utile per 2 utenti
UNA STRUTTURA MISTICA

UNA STRUTTURA MISTICA

UNA STRUTTURA MISTICAWonju e sua madre, in fuga da un loro debito, arrivano a Mohang, villaggio sul mare. Per passare il tempo e rifuggire la noia, la figlia comincia a scrivere un breve racconto, un piccolo copione dalle cui pagine i protagonisti passano sullo schermo e diventano il soggetto di In Another Country. Il film si compone di tre differenti atti che sono ben lontani dal costituire un semplice tutt'uno. Il primo atto racconta la storia di Anne, regista francese in vacanza, che fa una gita a Mohang insieme al regista coreano Jongsoo, incapace di mantenere il controllo ogni volta... segue

Extra
2012
2012

Recensione

alan smithee di alan smithee
6 stelle

Due donne in fuga, uno stato di attesa e di provvisorietà che spinge una delle due a scrivere una storia e a rielaborarla con diverse sfaccettature, tutte costruite sullo stesso bizzarro insolito personaggio, rappresentato da una esile donna francese, capitata, per tre differenti motivi in fondo tutti riconducibili ad una fuga, presso una quieta località turistica coreana: una spiaggia bella…

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Recensione
Utile per 5 utenti

Recensione

OGM di OGM
8 stelle

Triplice ruolo per Isabelle Huppert. L’ultimo film di  Sang-soo Hong, presentato in anteprima a Cannes 2012, la vede impegnata in quel girotondo di ripetizione, ambiguità e lenta riscoperta che già nel precedente The Day He Arrives aveva fatto pensare ad una pausa di riflessione nella storia del cinema coreano. Al posto dell’azione mirata al bersaglio, parole che girano intorno ai…

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Recensione
Utile per 14 utenti
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