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Ralph Spaccatutto

Regia di Rich Moore vedi scheda film

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La recensione su Ralph Spaccatutto

di supadany
8 stelle

Prodotto targato Walt Disney, ma con qualcosa di più alle spalle (e, per fortuna, anche da mostrare frontalmente), infatti troviamo John Lassater nelle vesti di produttore esecutivo, una sorta di garanzia che vediamo confermata dai fatti con una vicenda che riesce a divertire, appassionare e pure emozionare con le più semplici (ma efficaci) delle intuizioni.

Obbligato per (ingrato) compito a fare il cattivo come personaggio avverso di un videogioco, Ralph decide che è arrivata l’ora di prendersi la rivincita cercando di far sua una medaglia al valore irrompendo in altri videogiochi.

Così conosce la piccola Vanellope, anche lei emerginata all’interno della sua “avventura” formato pixel, insieme, e non senza battute d’arresto, proveranno a riscattare la loro (immeritata) posizione.

 

scena

Ralph Spaccatutto (2012): scena

 

Il film di Rich Moore è una vera e propria manna per chi è cresciuto negli anni ottanta trascorrendo ore su ore assieme agli ormai estinti coin-op e giustamente l’introduzione (e pure qualcosa di più) fa di tutto per farci riassaporare quel frangente, tra tanti personaggi, più o meno noti, ed una costruzione del “mondo” di una sala giochi ripresa dal punto di vista (invitante) dei videogames stessi, ricca di soluzioni e quindi di vere e proprie invenzioni atte a creare un microcosmo pieno di fantasia.

Tutto all’insegna di un ritmo decisamente elevato, forse ad un certo punto anche un po’ troppo (tanto dall’avvicinarsi ad essere caotico), ma con una storia che si costruisce passo dopo passo e con un’attenzione ai dettagli organici, parecchi e che spesso si collegano tra loro, che non può che essere apprezzata.

Oltre alla simpatia, a tratti dilagante a tratti meno effervescente (sono nettamente maggiori i primi), il punto di vista del “cattivo” del tipo “mi hanno solo disegnato così” è il vero snodo reggente del discorso, con la rivincita degli emarginati, dei reietti così segnalati per apparenza (Ralph) o convenienza (Vanellope), con la presa di coscienza della propria condizione, ma anche il rispetto altrui che non può mancare (senza un cattivo non ci può essere nemmeno il buono).

Un percorso di conoscenza di se stessi e di chi ci sta intorno che s’accresce, tra scorribande colorate (ad un certo punto visivamente sembra di essere in “Piovono polpette”), nuovi amici e nemici, con quel pizzico (e pure qualcosa di più) di sentimento e vero cuore (genuino e contagioso, difficile rimanerne estranei) che completa il quadro generale nel solco della miglior tradizione della firma produttiva che ha pensato e realizzato l’opera.

Un film che riporta indietro nel tempo, per l’amarcord di un piccolo mondo che non c’è più (il videogioco da sala), dal sapore indimenticabile di un passato accantonato, ricordandosi di tutte quelle cose che servono per farsi apprezzare, ovvero personaggi calibrati ed interessanti (un eroe malvisto ed una bimba selvaggia, che coppia!), una concezione variopinta dell’insieme grafico ed una storia che sappia progredire regalando soddisfazioni trasversali (risate, un pizzico di dramma (umanissimo) e sentimento).

Speciale.

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