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Ralph Spaccatutto

Regia di Rich Moore vedi scheda film

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Tato88

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La recensione su Ralph Spaccatutto

di Tato88
8 stelle

Ecco finalmente il film che la Generazione-Nintendo aspetta da tantissimi anni! La sensazione di trovarsi di fronte ad una versione 2.0 di Toy Story [cosa fanno i (video)giochi quando non li guardiamo?] dura pochissimo, giusto il tempo di presentare i personaggi principali e immediatamente il film di Rich Moore rivela il suo vero intento romantico e sognante di mettere in scena il mondo fantasioso e digitale dei videogame alle prese con i problemi (molto umani) della vita di tutti i giorni.

È davvero difficile criticare negativamente qualcosa di “Ralph Spaccatutto”, il film è praticamente perfetto. A partire dalla sceneggiatura, che non si preoccupa di dilungarsi eccessivamente in spiegoni al fine di rendere plausibili, o al limite coerenti, le dinamiche e le leggi che regolano i microcosmi videoludici in cui è ambientato il film. Al contrario, il regista cerca di astenersi il più possibile da qualsiasi descrizione, così che sia lo spettatore a scoprire, tramite le abitudini dei personaggi e certi racconti dal tono a volte leggendario e a volte aneddotico distribuiti lungo l’intera pellicola, cosa si prova a vivere in quel mondo così gioiosamente pixellato. Il risultato è un intreccio davvero originale, dinamico e in continua evoluzione, nonché strettamente connesso all’ambientazione (ad esempio hanno un ruolo fondamentale i bug e gli unplugged). I personaggi sono tutti simpaticissimi ad eccezione, ovviamente, dell’antagonista (tra i più spregevoli e inquietanti che si ricordino). Verso la seconda parte del film si crea un po’ di confusione in quanto Ralph sembra lasciare per un po’ di tempo il posto da protagonista alla piccola Vannellope, decisione che tuttavia riflette efficacemente il suo tentativo di dimostrare che “non è cattivo, è che lo disegnano così!”.

L’unica cosa che forse dispiace un po’ (a noi grandicelli), è che la stragrande maggioranza del film è ambientato nello zuccheroso mondo-dessert delle corse di go-kart “Sugar Rush”. Un mondo in cui gli alberi sono di liquirizia, i fiori di leccalecca e il pubblico di marzapane rischia di incappare, e spesso incappa, nel già visto. Nell’infinite possibilità di scelta dei mondi videoludici, questa mi è sembrata un po’ sprecata.

Parlando invece della forma, si capisce sin dall’inizio che la Disney Picture ha davvero poco da invidiare alla sua Pixar. Gli ambienti dettagliati e popolatissimi e i concept dei personaggi sono davvero meravigliosi e divertenti. In particolare c’è da notare come sono state rese realistiche e allo stesso tempo adeguate le sostanze più o meno fluide nel contesto digitale. Ad esempio il fango in cui puntualmente Ralph viene scaraventato a fine partita, è sia realisticamente vischioso sia artificiosamente composto da grossi pixel (in proporzione col gioco). Ma anche gli stessi movimenti dei vari personaggi secondari sono simpaticamente legati alle limitate leggi digitali dei giochi di appartenenza (su tutti gli abitanti seriosi del mondo di Ralph che comicamente non possono camminare lungo le diagonali).

Infine il 3D trova forse per la prima volta l’occasione di dimostrare le sue possibilità più specificatamente artistiche. Saltando continuamente dalla soggettiva esterna dei giocatori (che vedono uno schermo piatto) a quella interna dei personaggi (più possibilmente tridimensionale), il 3D muta e si adatta continuamente alle diverse prospettive in maniera sempre originale e mai noiosa, ricordando un po’ quel cortometraggio targato Pixar “Quando la notte incontra il giorno”. La prova, per chi ne ha bisogno, che questa nuova tecnologia sta maturando rapidamente.

Se dunque “Wall-e” volessimo considerarlo come il diamante inarrivabile dei film d’animazione da cinque stelle e lode, questo “Ralph Spaccatutto” si posizionerebbe alle sue calcagna con un nobilissimo cinque (e però gli do quattro perché non c’è la lode su film tv, bensì i commenti ;).

Unico rimpianto dell’averlo visto in lingua originale è essermi perso la performance di Paolo Virzì nel ruolo della demoralizzata pallina verde e acida di nome Aspro Bill. Fatemi sapere com’è!

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