Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Ho sempre trovato molto arduo il compito di un regista che si trovi a narrare un fatto di cronaca di una certa rilevanza a pochi anni di distanza da quando è avvenuto, sia perché i ricordi sono troppo freschi e rischiano di rendere la finzione e la realtà una cosa sola, sia perché forse anche la memoria collettiva ha bisogno di metabolizzare gli eventi con maggior distacco e lucidità. Fatto sta che in questo caso Bellocchio è stato bravo, grazie anche a un cast di buon livello, a non scivolare nella retorica e rendere una cruda, a tratti impietosa narrazione di un evento a suo modo “storico” senza scivolare né nel pietismo verso una delle due parti in campo né troppa briglia sciolta alla fantasia. Si rimane così sospesi tra una vicenda, quella di Eluana, che rimane sempre sullo sfondo leggermente sfocata e le vicende concrete di alcuni personaggi ,per altro ben delineati e caratterizzati dal regista (tra tutti sicuramente quello più “di peso” rimane il senatore interpretato da Servillo). Un film dunque ben girato e interpretato, che ha anche il pregio di aiutare a riflettere su una tematica che, in Italia, è probabilmente destinata sempre a creare attriti e dibattiti tra opposti modi di vedere.
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