Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Moretti tira un originale parallelismo tra l'amnesia del protagonista e lo smarrimento di un PCI giunto ormai a fine corsa. Eccellente l'idea ma un po' troppo verboso il modo in cui viene portata in scena.
Nanni Moretti e il suo solito alter ego Michele Apicella portano qui avanti un giochino di parallelismi fra l'apparente amnesia del protagonista (a seguito di un incidente d'auto) e la perdita di coscienza, lo smarrimento del PCI di quegli anni, gli ultimi dell'Unione Sovietica, ma anche qui da noi di quella passata poi alla storia come Prima Repubblica. L'idea è originale, come d'altronde lo sono sempre quelle di Moretti, e l'analisi socio-politica è -col senno di poi- di squisita fattura, ma l'eccessiva verbosità in cui si perde il film in alcuni momenti toglie secondo me parecchio a quel che avrebbe altrimenti potuto essere un grande film.
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