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Gebo e l'ombra

Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film

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La recensione su Gebo e l'ombra

di mck
10 stelle

 

Manoel Cândido Pinto de Oliveira, al Secolo Manoel de Oliveira.

 

O Gebo e a Sombra.

 

Rebel with a cause. Wrong.

 

Singin' in the rain, Droogs.

 

Alba sull'oceano : tramonto.

 

" La notte avant'ieri a casa mia..." >>>€>>>

 

Un gioco imbarazzante d'incomprensioni, e il giogo, oltre che della classe sociale, del paraocchi.

 

Gebo - marito, padre - Michael Lonsdale

Doroteia - moglie, madre - Claudia Cardinale

Sofia - figliastra, moglie - Leonor Silveira

João - figlio, marito - Ricardo Trêpa

Candidinha - anziana amica, vicina di casa - Jeanne Moreau

Chamiço - artista, vicino di casa - Luis Miguel Cintra

 

1.  ...figlia della mia famiglia / sei la meravi-iglia / già matura e ancora pura / come la verzura di papà...

  

- Doroteia : " Anche il sogno, che non mi ha mai abbandonata, ora non mi importa più, è completamente consumato. Il sogno si consuma, logorato dalla vita ".

 

A Torinói ló, senza apocalisse : meglio o peggio ? E' più sensato così ? E sarebbe, in caso, un ''destino'' migliore o peggiore della sola morte ?

 

- Gebo : " Non sono infelice, qui con voi al mio fianco, tra l'umidità, il freddo e la povertà, mentre fuori cade la pioggia - e come cade ! - sempre uguale, goccia dopo goccia, come le nostre vite, non sono infelice : bensì al contrario ! Sto bene qui con voi al mio fianco ".

E, come in un certo punto di A Torinoi lo : " Shut up ! ".

 

DeOliveira esplicita tutto senza sovrastrutture ellittiche, esponendo il testo già esplicito di Raul Germano Brandão ( Foz de Douro, 1867 - Lisbona, 1930 ) : e se la sostanza, pur rimaneggiata, è quella, la forma procede anch'essa, magnifica di per sé come un gelso o una quercia, nati quando le Americhe ancora non sapevano d'affacciarsi sul Portogallo, Lisbona e il Tago : i nodi sono quelli, la corteccia è spessa, e allora cos'è Cinema ? E' una presenza fuori campo, è una risata sguaiata senza felicità ch'esprime solo 'altrettanta' impreparazione alla vita, è l'inserimento di Joâo, è un Allegro Impetuoso per Violino ( un Busoni tra un Sibelius ed un Sostakovic ), è un triplo stacco s'un vecchio muro di una 'corea' portoghese che dall'interno passa all'esterno, dalle lampade a olio passa alla solare balugine lattea del mattino, dall'oro pallido e dal verde ramato passa al grigiore di un altro giorno splendente. Ma questo è teatro ! No, c'è il montaggio ( e prima le prove ). Ma se fosse un piano sequenza ? Ci sarebbero i movimenti di macchina : invece che la nostra stereoscopia ad esplorare il palcoscenico da un solo angolo visuale la MdP che si muove all'interno e attorno il set. Ma...allora... Il cinema è teatro ? E' teatro che ripensa se stesso.

 

Doroteia si chiede perché il figlio che ha cresciuto susciti un così strano distacco riservato e noncurante in Gebo, suo marito, ed in Sofia, la moglie di suo figlio. L'interrogativo di Doroteia deve trovare uno sfogo, una risposta, il sottacimento di chi le sta intorno l'aiuta male in questo ( se non a sopravvivere anzi che no, certo ) : Gebo, dedito al dovere piccolo-immenso ed umile del far tornare i conti degli altri senza volere cogliere le occasioni di Guadagno ed Arricchimento ( brutte parole solo se scritte sulla pelle degli altri : ma la pelle degli altri è la sola cartamoneta che riceve l'inchiostro fatto mesciando sangue e lacrime ), padre-padrone ossimorico per eccellenza a questa definizione se non fosse che la convenzione e la convenienza di chi vuole inquadrarlo trova in essa un facile ripiego al sacrificio di capirlo e tradurlo meglio finendo così col...consumare, facendola collimare, sovrapporre, collidere, sovrimprimere, collassare e scambiandole, una parte personale della propria di vita. E la nuora-figlia, promessa sposa, vedova e zitella insieme anzitempo : " Viviamo in funzione di un'ombra ".

 

- Gebo : " Abbiamo vissuto le nostre vite, abbiamo fatto il nostro dovere. Resta da sapere se veniamo al mondo per essere felici ".

- Doroteia : " Se la vita fosse solo questo, sempre gli stessi gesti, le stesse parole, ne morirei. La mia salvezza, è quel che resta del mio sogno ".

- Gebo : " Eppure ci sono al mondo persone così felici ! Otto più sette quindici. Più sei, ventuno. Riporto di due. Settecentoquindici, quattroventidieci...".

 

2.  ...figlio bello e audace / bronzo di versace / figlio sempre più capace / di giocare in borsa / di stuprare in corsa / e...

  

La figlia-moglie poggiata alla parete in disparte col figlio-marito può discutere con lui senza farsi ascoltare da Gebo, Doroteia ed ospiti al tavolo ad un passo : è la Convenzione : la convenzione sociale che le permette di starsene lì in piedi a servire, è il suo compito ed è al tempo stesso amata, rispettata e riverita per questo, e la convenzione della sospensione dell'incredulità : una via di mezzo fra l'estraneazione totale ed i pensieri espressi ad alta voce.

 

- l'artista 'di regime' : " Il gusto si è degradato. L'arte consola. Ci vorrebbe un uomo di polso ".

 

Gebo ripone la somma e dispone fiducia, la mette in gioco : mette in gioco il suo stesso modo ( mantenendo il suo mondo senza di lui ), la sua stessa sostanza d'essere. >>>$>>>

 

- il figliolprodigo : " Vedo la gente come fosse deformata " ( no, è il fatto che la visione in prospettiva è distorta causa malformazione cranica : ha la testa di cazzo, il segaiolo, carismatico come una suoletta usata e sociopatico al punto giusto ).

Poi riesce a descrivere uno spicchio di verità, come spicchio ben ancorato al centro del problema, rimanendo parziale, incompleto, in parte inutile : " esistono criminali con un'anima e persone comuni che ne sono sprovviste ".

Poi inscena una lamentazione, insopportabile ( anche se infiorettata da pseudo-immedesimazione pseudo-rivoluzionaria : ma quando mai l'egoismo ed i suoi derivati sono stati indice di rivoluzionarietà ? ). E dopo aver scassato, scassina e scappa. Col malloppo letteralmente regalatogli dal padre.

 

3.  ...tu / moglie dalle larghe maglie / dalle molte voglie / esperta di antica-aglie / scatole d'argento / ti___regalerò...

 

- Gebo : " Per quanto mi riguarda, poco importa. Ci si abitua a tutto. Ma...lei ...? ".

- Sofia :  " Ma lei non è la sola a soffrire, che ne sarà di noi tutti ? Se moriamo in un'illusione...non ci sarà vita futura...?!? " {[(*)]}

 

<<<€<<$<<< - Gebo : " C'est moi ".

 

Ha da passà 'a nuttata.

Cinguettano gli uccelletti all'alba : batuffoli rapaci.

 

O Som e a Fúria.

 

...la figlia-nuora s'appoggia a Gebo, Gebo s'appoggia ( in colpa colposa per le sue mancate ambizioni - la casa ipotecata e venduta, le occasioni non sfruttate a spese d'altri ) a Doroteia, Doroteia s'appoggia al ( ricordo del ) figlio ( bambino, al rapporto d'allora con ) João, Joâo soffia forte...singing in the rain...

 

...domani / andrà meglio...

 

- Assonanze :

 

-- a Torinói ló - " Gli oggetti si rovinano subito, ormai ".

Solo che, in questo caso, nulla finisce. Persiste a consumarsi ( anche se l'ultima immagine del film, il fermo immagine finale, si spegne sulla luce solare riflessa in un lume ancora acceso : è il proiettore che non illumina più, il sole ed il lume continuano...).

 

-- No Country for Old Men - 750 escudos e 75 reis ( società ausiliaria a responsabilità limitata : dalle paghe dei dipendenti alla DrugMafia S.p.A. )

-- l'Assommoir/l'Argent - émile zola - " Quando si toccano i soldi non si perdona mai ".

-- Gain - Richard Powers ( l'ho già citato mille volte, ma lo Vedo ovunque...)

-- Napoli Milionaria ! - Eduardo De Filippo - Totò : " Sono diventato un cavallo che si affitta ".

 

{[(*)]}  La prova del nove è la morte.

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