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The Assassin

Regia di Hou Hsiao-hsien vedi scheda film

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Scarlett Blu

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Assassin

di Scarlett Blu
7 stelle

Bellissimo film, formalmente perfetto dal punto di vista dell'immagine, dove la trama è un pretesto, ma troppo stilizzato ed essenziale nella resa rarefatta dei sentimenti.

Incuriosita da alcune recensioni lette in rete, mi sono avvicinata alla visione di questa pellicola, che meritatamente vinse il premio alla regia al Festival di Cannes nel 2015.

Credevo che mi sarei trovata immersa in combattimenti volanti e un po' onirici, stile La foresta dei pugnali volanti, o La tigre e il dragone, - films che tra l'altro ho apprezzato molto - ma ho trovato uno stile decisamente diverso, molto più realistico ed essenziale, dove anche le emozioni sono nascoste, più suggerite che palesate, o direi del tutto assenti, unica pecca di un film visivamente molto bello, curato al dettaglio, costruito su inquadrature particolarissime, veri e propri quadri che abbracciano orizzonti tra valli, montagne, campi immersi tra le trasparenze di nebbie azzurrognole, che suggeriscono atmosfere malinconiche e rarefatte più che sentimenti legati a forti passioni.

Se il cinema è un linguaggio di pura immagine, dove quasi i dialoghi non servono, e qui sono ridotti al minimo, allora questo film ne è una perfetta rappresentazione formale.

 

scena

The Assassin (2015): scena

 

Qui si respira il silenzio che avvolge ogni espressione umana e nasconde i pensieri.

La trama, la storia di questa giovane donna Nie, educata all'arte dell'assassinio da una maestra, che si trova a dover tornare nel luogo di nascita per uccidere colui che fu suo promesso sposo, è un pretesto in funzione di questo linguaggio dove dominano le immagini, quasi slegate fra loro, senza un nesso apparente o una logica che le giustifichi. E' tutto astratto, ma non c'è astrazione, piuttosto un rigoroso controllo di tutto, dei sentimenti e delle emozioni che non sembrano mai scuotere la protagonista, che compie il suo destino senza apparente dramma nè conflitto.

Anche i combattimenti sono danze precise, affascinanti (una su tutte, quella nel bosco di betulle) veloci - a dispetto di uno scorrere lento - che non lasciano tracce né sangue, neppure nella protagonista che in uno di questi scontri resta ferita, ma noi non lo vediamo perchè nulla viene mostrato. La natura è una spettatrice silente ed eterna del passaggio dell'uomo, che costruisce dinastie e imperi destinati a sfaldarsi sotto i colpi di nuove battaglie e rinnovati nemici, nel vano tentativo di affemare se stesso. Film perfetto, bellissimo, dove dominano gli ambienti, le scene di paesaggi dove gli uomini paiono solo comparse. La regia è suggestiva, e da sola vale tutto il film che meriterebbe 4 stelle, valutazione che non mi sento di dare perchè mi è mancato qualcosa, forse quel sentimento potente ed umano sacrificato a tutto il resto.

 

Shu Qi

The Assassin (2015): Shu Qi

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