Regia di Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner vedi scheda film
Non ci si può che commuovere con questa favola di un amicizia "impossibile" tra un orso "cattivo" e una topina che non vuole credere alla cattiveria di quest'ultimo. Entrambi reietti delle loro società in cui vivono, si sentono estranei e così vengono messi in disparte. Si aiuteranno a vicenda, Celestine aiuterà a sopperire la fame di Ernest e lui aiuterà con malavoglia, ma costretto dalla situazione a trovare il bene più prezioso per i topi nel mondo degli orsi. Per i danni causati verranno braccati per essere giudicati ognuno dai suoi simili, invece verranno arrestati, ognuno dalle fazioni opposte e si difenderanno a vicenda (...)
Certi della consapevolezza che questo “sia” un cartoon per bambini non preclude che se anche ci sono stati dei buoni propositi nelle azioni svolte da entrambi, non si cancella il fatto che abbiano compiuto dei reati. Ernest anche se aveva fame non c'era motivo di saccheggiare golosamente l'intero negozio di dolciumi e dopo come complice di Celestine per rubare i denti per futili motivi (solo per Celestine per farsi accettare dagli altri topi) ma c’era anche chi se li procurava in modo quasi onesto. E Celestine ancora per avere infranto la regola principale del suo popolo e cioè di avere messo in pericolo i suoi simili facendo entrare l’orso “cattivo” all’interno della città di sotto.
E se anche si parla di emarginazione, razzismo menefreghismo e il non rispetto per i desideri altrui, a mio giudizio non vuole dire che si deve fare quello che viene fatto.
Non è come la saga dei Rubacchiotti dove i piccoli esserini rubano solo il piccolo occorrente al loro sostentamento e niente di più. In questo caso di Ernest e Celestine vige la presenza di un adulto alla visione del cartoon.
Nei disegni certi momenti mi sono venuti alla memoria i disegni di Miyazaki e nel movimento delle bocche i primi cartoon nipponici , ma poco importa perché vale davvero la pena vederlo.
Se naturalmente fosse stato visto da molti…si potrebbe esagerare dicendo che alcuni senza fare nomi, potrebbero prenderlo anche come manifesto politico, un po’ come è successo per Braveheart. In questo caso per l’accanimento dei magistrati nei confronti di queste due figure, vedere per credere la fine con la "similitudine" del crollo dell’edificio simbolo del potere giuridico con Il Caimano dove in questo ultimo vi erano le esplosioni all’ingresso dell’edificio, qui invece verranno distrutti dal fuoco divampato nel piano di sotto, causato dallo stesso giudice, dove la cieca rabbia di essi li metterà pure in pericolo di vita. Se non fosse per Ernest e Celestine che li mettono rispettivamente in salvo guadagnandosi la fiducia e l’assoluzione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta