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Paganini Horror

Regia di Luigi Cozzi vedi scheda film

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La recensione su Paganini Horror

di alan smithee
4 stelle

ECCHE COZZI!!! IL TRASH MADE IN ITALY CON RISULTATI OLTRE OGNI COMUNE SENSO DEL PUDORE

Nell'incipit macabro una bimba folgora la madre gettando un asciugacapelli nella vasca ove la bella donna sta facendo il bagno.

La vicenda si sposta in uno studio di registrazione a fine anni '80, mentre una tosta produttrice musicale si scontra accaloratamente contro una celebre leader di una band musicale femminile, nel momento della scelta strategica dei pezzi destinati a dar vita al nuovo, attesissimo album della band.

Quando però un autore acquista a caro prezzo uno spartito trovato tra il tesoro del celebre musicista e compositore Paganini, e la produttrice decide di arrangiarlo e farne il pezzo di lancio del nuovo disco, l'attenzione poco dopo si sposta sulla necessità di girare il videoclip di lancio proprio nella casa veneziana ove soggiornò l'artista controverso e maledetto.

Ma proprio in quella severa ed opulenta villa patrizia, testimone in passato di chissà quali eventi esoterici atti a fornire adeguata ispirazione al celeberrimo compositore, ed ora messa a disposizione dalla solerte e gentile ultima erede di quella privilegiata, unica fortuna immobiliare, la troupe composta dalle musiciste, un noto regista horror e alcune maestranze, si troverà a dover patire con la propria stessa vita le conseguenze sanguinose di un patto diabolico in grado di far rivivere il fantasma, del fantomatico artista, assetato di vendetta.

Horror a basso costo frutto della fantomatica regia dell'ardito e indomito Luigi Cozzi, padre dell'italico Hercules 1 e 2 con Lou Ferrigno, artigiano di un certo talento ma anche facile a perdere le redini del controllo.

La storia in sé, sulla carta, poteva anche ispirare e risultare accattivante, ma la sua stesura appare forzata, esagerata, senza mezze misure né ritegno, e ciò nonostante la collaborazione, in sede di scrittura, di una "persona informata dei fatti", e soprattutto del genere e dello stile, come è Daria Nicolodi, anche interprete di un ruolo chiave e la sola persona qui coinvolta, assieme al grande Donald Pleasence, degna di essere chiamata attrice.

Il resto del cast è letteralmente un devasto, sia dal punto di vista recitativo, sia anche da come i già risibili personaggi vengano afflitti da un doppiaggio osceno e criminale, in grado pure lui di pregiudicare ancor più le sorti di un horror scult a cui, tuttavia e nonostante tutto, è difficile voler davvero male in senso assoluto. 

Il cinema squinternato e artigianale di Luigi Cozzi attrae e respinge con la stessa morbosa purulenza delle immagini e delle situazioni che riesce a creare. 

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