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The Wall

Regia di Julian Pölsler vedi scheda film

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La recensione su The Wall

di Mulligan71
9 stelle

Una donna, di cui non sappiamo il nome, rimane prigioniera, nell'alta valle austriaca, di un muro invisibile, che la esclude dal mondo esterno. L'incipit rimanda chiaramente al King di "The Dome", ma è solo un attimo, il pretesto per iniziare un viaggio estremamente diverso dalla visione dello scrittore americano. Martina Gedeck, straordinaria, praticamente unica attrice, insieme al cane Lince, si fa carico di quest'esperienza pastorale, estrema, antica, donando alla protagonista lo sguardo, prima, della paura, dello smarrimento, poi della pace interiore e infine, della solitudine. Attorno a lei, solo un cane, una mucca e due gatti, con cui affronta le lunghe giornate solitarie nella maestosa natura dei boschi austriaci: ecco, la natura è, qui, co protagonista, unico elemento non immobile, insieme alle ore e alle stagioni, con i suoi suoni, la sua crudeltà, il vento, la pura bellezza delle montagne, la neve, la morte. Pösler ne trae un'epica d'altissimo livello, senza mai esagerare, dosandola, illuminandola, prendendosene cura, lasciando che la terra sia il controcanto alla voce off del diario che la donna incomincia a scrivere, per necessità fisica, per non impazzire. Ecco, quindi, le riflessioni, herzogiane, vita-morte, ma anche naturalistiche, quasi fosse una novella Waldo Emerson. Per alcuni tratti mi ha ricordato il bellissimo "Le Quattro Volte" di Frammartino, se non fosse che qui ci sono fin troppe parole: io avrei lasciato parlare più le immagini, visto che il film di Pösler è visivamente poderoso. Ma anche così, questo rimane un lavoro straordinario. Bach, sulle corde di un violino straziante, accompagna la resistenza umana e intima della protagonista e alla fine non si può che rimanere muti e scossi da tanta bellezza. Un trionfo.

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