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Il padrino

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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Serum

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il padrino

di Serum
8 stelle

 

Epopea esemplare di una famiglia di gangster. La vicenda in realtà è piuttosto semplice, ma rende alla perfezione l'idea di un passaggio del testimone portato avanti all'insegna di bagni di sangue: l'anziano Don Vito Corleone non vuole invischiarsi nel traffico di droga (perché nella sua testa esiste una decisiva differenza morale fra lo spaccio di stupefacenti e le altre attività da lui intraprese...) e ciò porta ad un tentativo di spodestarlo da parte dei suoi nemici (Sollozzo, con il benestare degli altri clan) dando inizio ad una guerra che culminerà nello sterminio di quest'ultimi per ordine del figlio minore del vecchio boss (che sembrava buono e bravo, ed invece si rivela uno spietato assassino), subentratogli alla guida della "famiglia". Si tratta di un gangster movie confezionato in maniera magistrale, con alcune sequenze da antologia (gli ultimi venti minuti, col battesimo alternato agli omicidi ed il confronto fra Michael e la moglie, credo rimangano fra le cose più memorabili della storia del cinema) e dei personaggi diventati mitologici grazie ad una scrittura sapiente e a degli interpreti in stato di grazia (l'iconico Marlon Brando, l'irruento James Caan, l'esuberante Talia Shire, ma soprattutto Al Pacino, che nelle battute finali si trasforma in un freddo dispensatore di morte). L'unica vera e propria pecca narrativa che rilevo è tutta la parte in Sicilia (affastella in pochi minuti troppi luoghi comuni sull'Italia meridionale e non c'entra nulla col tono del film) ma è comunque una piccolezza. Certo se da un lato la messa in scena è strepitosa, l'iconografia hollywoodiana del mafioso italoamericano non risulta particolarmente rinnovata: per quanto l'influenza sulla cultura pop sia stata incredibile siamo sempre dalle parti di Tony Camonte e di Cesare Bandello, che non è un problema di per sé, ma contestualizzato alla New Hollywood lo rende forse meno interessante di altre opere ad esso contemporanee (ad esempio I tre giorni del condor per il cinema di spionaggio o Il cacciatore per quello bellico, che hanno ribaltato gli stilemi dei rispettivi generi). Rimane comunque uno dei rappresentanti migliori del filone.

 

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